venerdì 31 ottobre 2008

Napoli ha perso uno dei suoi figli prediletti

Napoli ha perso uno dei suoi figli prediletti.
Detta così, sembrerebbe rivolta a Roberto Saviano.
Lo scrittore di Gomorra alcuni giorni fa ha manifestato l’intenzione di abbandonare l’Italia.
E giù a proclami: raccolte firme in favore di Saviano, gruppi su facebook, e tantissimi giornali a dedicargli la prima pagina.
Ma stavolta, no. Questa frase non è dedicata a lui.
Napoli ha perso uno dei suoi figli prediletti.
E questo figlio prediletto,stavolta, è un altro 28enne. Non è Saviano.
Lucio P. se n’è andato via. Ha abbandonato Napoli.
Manco fosse un “africano metropolitano”, ha deciso che vivrà in un “altopiano” nella periferia “di Milano” (non me ne vogliano “La Scelta”, ma le case del centro costano troppo, e Lucio non se le può permettere!).
Lucio P. si è trasferito a Milano.
Napoli ha perso uno dei suoi figli prediletti.
Nessuno ha raccolto firme in favore di Lucio, per farlo restare. Pare anzi, che già da anni fossero stati costituiti dei comitati (gli antesignani dei “gazebo” di Forza Italia) che raccoglievano firme, appositamente per cacciarlo. E una firmetta l’ho messa anche io…
Stessa indifferenza dal popolo di facebook: a Lucio, nessuno gli ha dedicato un gruppo! Ad essere onesti, se ne fossimo stati capaci, lo avremmo fatto. E il titolo sarebbe stato: “L’Italia agli italiani e Lucio P. fuori dall’Italia”.
Per non parlare poi dei giornali: ce ne fosse stato almeno uno (ci saremmo accontentati anche solo di un giornale locale) a dedicargli un misero trafiletto!
Persino noi, suoi amici da una vita, abbiamo appreso la notizia per caso…
Manco a potergli organizzare la festa d’addio (con spranghe e bastoni).
Napoli ha perso uno dei suoi figli prediletti.
Uno che appena il Napoli vinceva una partita nel precampionato, già si cuciva lo scudetto sulla maglietta. E l’ultima volta che lo fece, una decina d’anni fa, il Napoli retrocesse in B.
Uno che si era iscritto a scuola di mimo. Ma da lì lo cacciarono perché dicevano che parlava.
Ma Lucio non era uno che faceva solo parole.
Perché, diciamocela tutta, caro Saviano: chi non sarebbe capace di scrivere un libro in cui si denunciano le responsabilità della Camorra, anche sullo smaltimento dei rifiuti?
Ma la verità è un’altra. E cioè che in pochi fanno qualcosa di veramente concreto per risolvere il problema dell’immondizia a Napoli.
Lucio lo ha fatto: da quando se n’è andato lui, per le strade di Napoli, c'è un sacco d’immondizia in meno (un sacco bello grosso, e per di più deambulante! Se tutta l'immondizia di Napoli facesse come lui, quella città diventerebbe davvero pulitissima...).
Napoli ha perso uno dei suoi figli prediletti.
E non è la solita fuga di cervelli. Perché Lucio, il cervello non ce l’aveva, non ce l’ha mai avuto. Lui del cervello non sapeva proprio che farsene.
Lui le cose complicate, non le voleva, non lo riguardavano. Lui era uno semplice.
Lo facevi contento con poco: la partita di beach volley alle sei della sera (se eravamo stanchi, al limite si ripiegava sul “sette si schiaccia”), l’uscita “per fare la pizza” (che gliel’avrò detto almeno una ventina di volte, che io la pizza non l’andavo a fare – mica so’ un cuoco – ma andavo a mangiarmela), e la passeggiata in piazzetta dopo cena.
Ed era uno che sugli spalti, non aveva nulla da invidiare a “il ragazzo della curva B”: Lucio P. era un esempio di fair-play!
Quando allo stadio gli urlavano “forza Vesuvio” o “Lavali col foco”, non se la prendeva: l’eruzione non sarebbe mai arrivata fino al Vomero, lui era salvo comunque!
E quindi, sempre forza Napoli. Forza il sole, il mare, la pizza, il Vesuvio (che se tanto erutta, a Lucio non lo piglia), il mandolino e … la “monnezza”.
Si, pure forza “monnezza”, perché anche quella è di Napoli. E quindi forza anche a lei! E caro Lucio, dimmi: anche forza disoccupazione?
Napoli ha perso uno dei suoi figli prediletti.
E chi se ne frega del piccolo” napoletano del Vomero? “Chi se ne fotte di questo"Lucio P.? "Adesso fate una cosa: spegnetela pure questa radio. Voltatevi pure dall’altra parte, tanto si sa come vanno a finire queste cose. Si sa che niente può cambiare…
E allora, cara Napoli, “nun fa la stupida stasera”: tieniti pure il tuo sole, il tuo mare, la tua pizza, il tuo Vesuvio (che se erutta, tanto a Lucio non lo beccavi prima, figurati adesso che sta a Milano), la tua monnezza. Tieniti pure la tua disoccupazione.
Ma ricordati sempre una cosa:
Napoli, hai perso uno dei tuoi figli prediletti!!!
...e nemmeno te ne sei accorta...

domenica 5 ottobre 2008

L'homo ridens

Mi ritorna in mente un insegnamento della mia Prof. di lettere del liceo: i classici vanno sempre studiati, perchè ci aiutano a capire l'animo umano. Cambiano i tempi, ma l'animo umano è sempre lo stesso, immutabile, sempre mosso dalle stesse passioni.
I sentimenti che proviamo noi, sono gli stessi che provavano anche gli antichi romani... siamo insomma "solo la copia di mille riassunti" (Samuele Bersani...chi è più classico di lui?).
Va da sè, che le nostre ansie, i nostri problemi, già sono stati affrontati precedentemente da altri. Che sono stati talmente bravi da formulare delle soluzioni, e generosi da metterle per iscritto, ad uso e consumo dei posteri!
Ecco perchè dobbiamo soffermarci sui classici: corsi e ricorsi storici, tutto è già accaduto, tutto è già stato risolto...e addirittura messo per iscritto! E allora, vogliamo andare a vedere quanto meno che soluzione è stata proposta?
Cari lettori, voi vi sareste fatti convincere da questa motivazione?
Io a quei tempi non l'avevo bevuta.
La Prof. mica era scema: aveva notato che ogni volta che attaccava a spiegare Catullo, la classe si esibiva in scene di "straordinaria" follia, che prima o poi sarebbero culminate in un suicidio collettivo.
E così, ecco che cercava scappatoie: problemi di cuore (e chi non ne ha, a 16 anni!)? Non serve rivolgersi a Stranamore (All you need is Love), leggete Catullo, troverete la soluzione!!!
Che poi, a dire il vero, se leggevi Catullo, potevi trarne un unico insegnamento: le corna non hanno nè spazio, nè tempo.
Altro che immutabilità dell'animo umano!!!
Ma devo dire, che dopo quello che ho visto alcuni giorni fà, mi sono ricreduto.
I classici, qualche cosa l'azzeccavano...
Un detto su tutti: Risum abundat in ore stultorum (il riso abbonda sulla bocca degli stolti)...
Vero, verissimo...
L'altro giorno ho incontrato un homo ridens, e devo dire che era proprio uno "stultus".
Ma concentriamoci un attimo sulla definizione!
Dicesi homo ridens, colui che quando parlano gli altri, non riesce propio a trattenere ridolini di scherno. Si comporta così per darsi un tono: l'homo ridens infatti è presuntuoso e snob (nell'accezione latina del termine, e cioè "sine nobilitate").
Poi appena è il suo turno di parlare, reclama tutta l'attenzione possibile, per poi rivelarsi un vero e proprio bluf: appena apre bocca, da sfoggio di tutta la sua ignoranza e infimità!
Ok, ma quali sono i rimedi contro l'homo ridens? Come ci si comporta al suo cospetto?
Mi sono ricordato dell'insegnamento della Prof. e ho cercato "rifugio" nei classici.
C'è un passo del Satyricon di Petronio, nel quale uno dei personaggi si trova a "fronteggiare" un homo ridens...vediamo cosa gli dice:
"Che c'è da ridere, deficiente? ... Una testa di rapa che sbeffeggia gli altri! Un vagabondo, un brutto ceffo che non vale il suo piscio. Insomma, se gli orino addosso non sa nemmeno darsela a gambe. Maledetta miseria, non sono mica uno che si incazza facile, ma la gente molle se la mangiano i vermi! E ride, lui! Ma che avrà mai da ridere?" (Satyricon, 57).
Evidentemente, non solo l'animo umano è immutabile, non solo i sentimenti sono sempre gli stessi, e le corna non hanno limiti nè di spazio nè di tempo.
Anche l'homo ridens è sempre esistito!
E sono sempre esistite anche le parole con le quali invitarlo a star zitto.
Già E-S-I-S-T-E-V-A-N-O, bisognava solo andarle a cercare!
Morale della favola: se incontrate un homo ridens, armatevi di Satyricon!
Recitategli quei versi che vi ho indicato con la stessa solennità con la quale si declama la formula di un potentissimo incantesimo!
Non vi illudete: non c'è magia che possa far cambiare testa al Ridolino!
Ma volete mettere la soddisfazione...