lunedì 21 maggio 2007

Raccogliamo i cocci

Un'idea geniale che è crollata in frantumi...RACCOGLIAMO I COCCI!
Alcuni giorni fa avevo letto sul giornale che Capitalia e Unicredit presto si sarebbero fuse per dar vita alla Banca più grande d'Italia, nonchè la seconda in Europa.
Non potevo farmi sfuggire una simile occasione!
Ho scritto una e-mail a Capitalia e una a Unicredit spiegando chi sono, e ho chiesto di poter assistere "a scopo meramente didattico" ai lavori per la fusione.
Capitalia non mi ha considerato proprio.
Unicredit invece, si è mostrata possibilista: mi hanno mandato una e-mail di risposta nella quale, mi hanno assicurato che avrebbero inoltrato la mia richiesta all'ufficio competente e poi mi avrebbero fatto sapere.
Allora. Assistere ai lavori "a scopo meramente didattico" significa che probabilmente, al massimo, mi avrebbero consentito di fare le fotocopie (ma vi assicuro che al mondo nessuno fa bene le fotocopie come le faccio io!)...
Nulla di più, probabilmente. Ma ci avevo "fatto la bocca" e quindi ho passato le scorse nottate a ripetere tutto quello che sapevo sulla fusione, e a fare ricerche e approfondimenti.
Penso che allo stato attuale in tema di fusione ne so più io che quelli che l'hanno inventata.
E poi ho aspettato. "Mi chiamano o non mi chiamano"? ASPETTATO ASPETTATO ASPETTATO aspettato....
Nell'attesa, varie sono state le reazioni dei miei amici quando hanno saputo che Unicredit non mi aveva sbattuto le porte in faccia: "certo, cavolo, a volte c'hai delle intuizioni davvero geniali"; "e si, ma dai che sei bravo, te lo meriti".
I più scettici si sono limitati a una semplice constatazione: "Fusione? E che robb'è? Ma che lavori in una fonderia?"...
Ebbene. Sto ROSIKANDO. E' da ieri che sto ROSIKANDO. Si sono fusi senza di me!
Stamattina, in preda al nervosismo ho comprato il giornale. Ho letto i commenti: a quanto pare sono tutti contenti. Persino le associazioni dei consumatori (è il mondo che si capovolge).
In pratica, due sole persone sono state "trombate" da questa fusione: io e Matteo Arpe.
Ho letto anche l'intervista di Arpe sul giornale e sono rimasto sconvolto! Arpe ha dichiarato in sostanza di essere felice di farsi da parte, per la buona riuscita del progetto.
Ci credo poco, sinceramente. Anche se con tutti i soldi che si prende come "liquidazione" potrà sicuramente consolarsi.
Ma veniamo a me, l'altro "trombato" della fusione. Io, a differenza di Arpe, ROSIKO. E lo dico apertamente: sto ROSIKANDO da ieri! E quando mi ricapita un'altra fusione così? E poi, pure loro! Ma dico, un piccolo "premio di consolazione" potevano darlo anche a me. Invece a me niente. Nessun giornalista è venuto ad intervistarmi per chiedermi cosa ne penso della fusione (avvenuta senza di me), nè per chiedermi come mi sento.
Il che, se devo essere sincero, è anche un bene, visto che per quanto sto ROSIKANDO, probabilmente mi sarei ROSIKATO anche il giornalista tutto intero.
Vabbè, aspettiamo. Continuiamo ad aspettare aspettare aspettare.
E' una vita che ASPETTO. Anche io avrò il mio momento.
Ora ho sessanta giorni di tempo per rintracciare qualche creditore dissenziente (ma visto che sono tutti felici e contenti dubito di trovarne) per propormi come legale e fare OPPOSIZIONE ALLA FUSIONE. Sta FUSIONE o si faceva con me, o "non s'ha da fare"!
Ma nel frattempo, ROSIKO! Mamma mia come ROSIKO!!!

giovedì 17 maggio 2007

DONNE, DU DU DU...

"Donne, du du du, in cerca di guai..."
Ok, ok...probabilmente non vi stupirò con la frase che sto per scrivere: io le donne non le capisco!
Scommetto che non sono il solo! E scommetto che qualcuno, o meglio QUALCUNA, potrebbe obiettare che pure noi uomini mica siamo sempre linerai. Anzi!
Ma l'illogicità della donna talvolta non ha davvero limiti. Solo alle donne ho sentito pronunciare la seguente frase: "a me piacciono quelli che mi fanno soffrire"!
Questa frase io l'ho ascoltata parecchie volte, pronunciata da parecchie ragazze.
E proprio oggi l'ho riascoltata. Situazione svilente: ero in un bar con un'amica e con i suoi racconti sentimentali. Roba che ordini "7000 caffè" per non crollare in letargo!
E lei mi stava dicendo che gli piace uno che non la considera e la tratta pure male. Che le sue amiche le dicono sempre "e certo che te li vai a cercare tutti TE quelli particolari".
E che lei stessa ha ammesso che in effetti, se non sono "stronzi" a lei non piacciono.
E che probabilmente - e questo lo aggiungo io - se quello stesso ragazzo fosse innamorato di lei e la riempisse di attenzioni, lei probabilmente non lo degnerebbe di uno sguardo, e per liberarsi di lui tenterebbe addirittura di annegarlo nel Tevere (non esiste peggior supplizio qui nella Capitale).
Ma nella mia carriera di ascoltatore di racconti sentimentali di amiche, ho ascoltato anche di peggio: vi racconto di questa ragazza particolarmente STRAVANNATA...(dicesi "stravannata" "ragazza con la testa spostata. Ma spostata di brutto").
Questa tipa era riuscita a mettersi con uno che le interessava molto. Anche se lui non è che la considerasse più di tanto. Che per vari motivi, lui non aveva molto tempo da dedicarle. Che lei per questo ci stava male. Che alla fine lui, ravvedutosi, gli si presenta con un anello, e lei SCAPPA...LO MOLLA. LEI MOLLA LUI!!!
E mi diceva: "non c'è niente da fare. Quando i ragazzi si dimostrano interessati a me, mi viene da respingerli". E mi consigliava: "le donne le devi trattare male, perchè solo così si "ingripperano" di te"!
Fortunatamente non sono il tipo che ascolta i CONSIGLI SCIOKKI!
Ma come si fa a trattare male una persona a cui vuoi bene? E come fai a voler bene a qualcuno che ti tratta male?
Molte ragazze si troverebbero in difficoltà a rispondere a queste domande. Al massimo ammetterebbero che non è proprio normale sentirsi attratte un "maltrattatore di donne"...ma che effettivamente è proprio questo che capita!
Proprio oggi stavo ripensando ad una ragazza che mi piaceva molto quando ero studente all'Università. Una volta mentre ci dirigevamo insiema alla Metro di Policlinico, mi ha ripetuto il solito illogico teorema: "a me piacciono quelli che mi trattano male".
Secondo voi, se mentre attraversavamo la strada la spingevo sotto una macchina in corsa, lei mi avrebbe preso in considerazione come suo possibile ragazzo?

domenica 13 maggio 2007

Strappatore di Petali

Giorni come Petali. Questo Maggio sembra una margherita! E io sto trascorrendo le mie giornate come se stessi strappando i petali di una margherita!
Ma quando uno strappa i petali di una margherita, non lo fa a vuoto! Generalmente ha una domanda per la quale cerca una risposta. Che è sempre quella domanda, la più pericolosa: "M'ama o non m'ama"?
Io una domanda non ce l'ho! Strappo un petalo e lo getto a terra. Aspetto che cada sul pavimento. E poi ne strappo un altro.
No, nessuna domanda!
Solo un ripetersi di petali strappati che cadono sul pavimento.
Solo giorni che passano senza che nulla succeda.
Un petalo cade, un Sole tramonta.
E non resta che un pensiero. Una speranza. Che si chiama DOMANI.
Perchè DOMANI non posso limitarmi a strappare quel petalo e aspettare passivamente che cada sul pavimento. DOMANI una domanda per quella margherita la devo trovare!
Sennò passeranno i giorni senza che nulla accada. E quando non ci saranno più petali da strappare, aver trovato finalmente la tanto attesa domanda, non mi servirà più a niente. Perchè tanto non potrò più formularla!
Che poi me lo dicono tutti: "stai tranquillo! E' solo un momento transitorio". TRANSITORIO.
"Vedrai che tutto si aggiusta, anche tu la trovi la tua strada". LA TUA STRADA.
Intanto un altro petalo cade sul pavimento. Un altro Sole che muore. Ma io non ho ancora trovato una domanda. Figurarsi la risposta...

giovedì 10 maggio 2007

Apokolokyntosis

"Apokolokyntosis". Non ricordo molto di "sta roba qua", ma ci tengo a tranquillizzare tutti. Non è una parolaccia e soprattutto non è rivolta a nessuno di voi che legge. "Apokolokyntosis" è un'opera di Seneca "dedicata" all'imperatore Claudio. E non è proprio una bella dedica, visto che l'opera è stata scritta alla morte dell'Imperatore, e appositamente per prenderlo per il culo. E difatti "Apokolokyntosis" (la parolaccia di prima, che da il titolo a questo post) significa letteralmente "trasformazione in zucca", a voler far intendere che l'imperatore Claudio alla morte, anzichè essere assunto tra gli Dei, si fosse trasformato in una zucca.
Questi sono gli opachi ricordi dei miei studi liceali. Se ho scritto inesattezze, vi prego di non massacrarmi (né di comunicare il contenuto di questo post alla mia ex prof. di lettere e latino, la quale probabilmente si toglierebbe la vita sapendo che persino io, uno dei suoi prediletti, ha dimenticato tutti i suoi insegnamenti)...
Tutti noi conosciamo almeno un altro caso di "Apokolokyntosis". Anche se magari non ci abbiamo mai pensato! Mi riferisco alla favola di Cenerentola. Difatti a mezzanotte in punto (mentre Celentano canta "a mezzanotte sai che io ti penserò...") la cara Cenerentola è costretta ad abbandonare la festa, il principe Azzurro (che, tanto per ricollegarmi al post precedente, era un Avvocato) e la sua scarpina di cristallo. E non solo. Al posto della carrozza, di ritrova una zucca. Ebbene, non ci avevate mai pensato? Anche quello è un caso di "Apokolokyntosis".
Ma torniamo a noi. In particolare a me. Domani sera forse (e dico forse visto che non mi hanno fatto più sapere niente) forse (lo ripeto) dovrei uscire con gli ex compagni dell'Università.
In passato ho dato forfait a parecchie uscite. A volte perchè avevo altre cose da fare, altre semplicemente perchè non mi andava. E quando spiegavo il motivo per cui non uscivo, spesso (anzi, sempre) venivo accusato di inventare scuse pretestuose. SCUSE PRETESTUOSE? Io? Ma se mi chiamano "la bocca della verità"?!?!?
Mi dicevano "sei il solito cazzaro". Alla fine, visto che comunque non mi credevano, ho iniziato a inventare davvero scuse...non dico irreali, ma un tantino inverosimili (devo ammetterlo...un tantino inverosimili lo erano).
Una volta per esempio ho detto che non potevo uscire perchè nel pomeriggio mi avevano rapito gli alieni. Che avevo provato a chiedere ai miei rapitori (alieni e tutti laureati in economia, sempre per riallacciarmi al post precendente) se mi lasciavano andare all'appuntamento con i compagni dell'Uni. Ma che gli alieni, notoriamente senza cuore (come tutti i laureati in economia) non mi lasciavano andare.
Ecco, forse in quel caso ho esagerato. E temo che in futuro, quando non potrò uscire con loro perchè veramente sarò stato rapito dagli alieni, forse (e dico forse, e ripeto forse) potrebbero non credermi.
Ed è qui che arriviamo all' "Apokolokyntosis". Infatti, l'ultima volta che mi hanno chiamato per uscire (e risale a un annetto fa) non sono andato perchè non disponevo di un mezzo di locomozione. Infatti, a mezzanotte in punto della sera prima, la mia macchina, la gloriosa Greg-mobil, si era trasformata in una zucca. E la mia amica Pamela non mi ha creduto. Secondo lei stavo dicendo una balla. Ma dico io, se a Cenerentola la carrozza gli si trasforma in zucca, nessuno osa sospettare che sia la verità. Se invece sono io a dire che mi si è "zucchifizzata" la macchina, allora è una cavolata.
Ma dai, non era una cavolata!!! A volte capita che scendi in garage con le chiavi in mano e al posto della macchina trovi una zucca!!! Dai, è successo pure a Cenerentola!
E stavolta è diverso. Domani forse (e dico forse, e ripeto forse) non posso andare all'appuntamento. Anche stavolta mi è capitata una "Apokolokyntosis". Ma stavolta non è stata la Greg-mobil a trasformarsi in zucca. Ma proprio io! Proprio pochi minuti fa (a mezzanotte in punto).
E adesso? Dite che per domani sera avrò ripreso le mie sembianze, o sarò ancora una zucca? Perchè una cosa è certa: in versione zucca non ci posso andare. In primis perchè se ci vado non conta, tanto non mi riconoscerebbero. Vedrebbero solo che all'appuntamento c'è una zucca parlante senza pensare che quella zucca sono io (tanto all'Uni di zucche parlanti ce ne stavano davvero tante...).
In secundis, se vado non vorrei scoprire che qualcuno di loro è goloso di zucca. E lo scoprirei solo dopo essere stato addentato...
Insomma, che devo fare? Andare o non andare?
Ps: nella disgraziata ipotesi che qualcuno dei compagni dell'Uni, a parte Rosario, dovesse leggere questo post (ma tanto so che non capita), ci tengo a precisare una cosa: è inutile che continuate a fissare appuntamenti per il venerdì sera. Tutti sanno che il venerdì sera non esco perchè il sabato mattina PRESTO devo andare a nuoto. (e cmq se l'appuntamento venisse spostato al sabato, molto probabilmente e soprattutto casualmente, il nuoto lo avrei la domenica mattina). Vabbè, forse (e dico forse, e ripeto forse) questa settimana faccio sega a nuoto e esco con voi!
Ma non abituatevici!

lunedì 7 maggio 2007

E' un Avvocato quello che guida il Daitan 3!!!

Parliamoci chiaro. Nell'immaginario collettivo, la figura dell'Avvocato non spicca per simpatia. Molte ragazze, piuttosto che trascorrere una serata in compagnia di un Avvocato, preferirebbero rimanera a casa a seguire l'ennesima puntata di Porta a Porta sul delitto di Cogne.
L'Avvocato è difatti uno stano bipede. Arrogante e presuntuoso. Decisamente ANTIPATICO. La domanda che mi sono posto in questi anni è la seguente:"Ma Avvocati, si nasce o si diventa"?
Finalmente mi sono dato una risposta.
Avvocato non si nasce. Avvocato non si diventa. Quello che conta è nascere in una famiglia del tipo "mio figlio sarà un Avvocato e io farò di tutto perchè ciò accada". Insomma, Avvocati ci diventano solo coloro che sono predestinati!
Se un genitore vuole che il figlio diventi Avvocato, deve innanzitutto dargli un nome da Avvocato, visto che un "Pino" o un "Gino" qualunque non diventeranno mai Avvocati.
E i genitori più esaltati sceglieranno il nome non consultando il calendario, ma l'albo degli Avvocati.
Scatta sin dai primi mesi di vita del "bimbo Avvocato" un'attività propagandistica spietata, volta ad esaltare al massimo la figura dell'Avvocato, infangando tutte le altre professioni.
Al bimbo Avvocato verranno rivolte frasi del tipo: "Edoardo, quarda quanto è alto quel signore, di sicuro è un Avvocato", "Elvio, guarda quanto è carina quella bambina, di sicuro da grande sarà la moglie di un avvocato", "Adalberto, se non mangi la minestra chiamo l'idraulico cattivo", "Piergiorgio, lascia 5 centesimi di elemosina a quell'ingegnere"...
I genitori inizieranno a raccontare al bambino fiabe appositamente modificate: Biancaneve e i sette laureati in economia (con l'Avvocato nella parte del Principe Azzurro), Cappuccetto Rosso e il Sociologo Cattivo e Pollicino (con il rettore di Medicina nella parte dell'Orco cattivo).
Gli faranno inoltre credere che quello che guida il Daitan 3 è un Avvocato che combatte contro i cattivi meganoidi che sono tutti laureati in filosofia, e sarà l'unico bambino dell'asilo a giocare con Big Jim Avvocato (in giacca e cravatta con la valigetta in finta pelle umana).
Ebbene, fortunatamente non è questa l'educazione che ho ricevuto io. Ma alla fine di questi due soffertissimi anni di pratica forense, in molti stanno cercando di confondermi le idee, visto che "un avvocato in famiglia fa sempre comodo", e che "conviene sempre avere un amico avvocato". E poi "Gre, uno come te, pure assistente all'Università...bè hai il futuro assicurato".
Perciò è iniziata l'opera di convincimento, volta a minare tutti i miei convincimenti acquisiti in questi 27 anni di vita.
L'altro giorno mio cugino mi stava dicendo che secondo lui la categoria non è male. Anzi, alcuni Avvocati sono dei veri supereroi: Spiederman per esempio. Mio cugino ha sostenuto che Spiderman in realtà è un Avvocato! Ma come, non faceva il giornalista?
Ma mi sa che mio cugino su Spiderman ha ragione: il Tribunale è un posto schifoso. Ci sono persino delle ragnatele sparse qua e la. E fino a poco tempo fa non capivo da dove venissero fuori . Ora finalmente ho capito: sono le ragnatele di Spiderman!
Mio cugino ha tuttavia dovuto ammettere che non tutti gli Avvocati sono supereroi. Ma quei "pochi" che non lo sono in compenso fanno tenerezza.
E.T. per esempio. E.T. si vede lontano un miglio che è un Avvocato. Infatti quando gli si illumina il dito e dice "telefono casa", lascia intendere che sia un Avvocato specializzato in cause di condominio.
L'opera di convincimento continua. In modo spietato. Riusciranno a farmi credere che Baby Puffo era un avvocato di sicuro avvenire, e Gargamella uno spietato fisico nucleare?
Intanto l'anno scorso quando l'Italia ha vinto i Mondiali, un mio caro amico mi ha detto: "vedi, Perrotta è un Avvocato. Ed è diventato Campione del Mondo"...
Cari lettori, non cederò facilmente!
Con questa promessa vi saluto e vi auguro buona notte. Dormite pure sonni tranquilli. Veglierò io su di voi. E se gli spietati meganoidi laureati in filosofia dovessero attaccarvi, ci penserò io a difendervi a bordo del Daitan 3 (che ho momentaneamente parcheggiato fuori casa)...

sabato 5 maggio 2007

"Sleep no more"

"Sleep no more"! Quest'unica frase (che significa "Non dormire mai più") è tutto ciò che ricordo del Macbeth di Shakespeare. Me la ricordo perchè quando stavo al quarto liceo e mi ritrovavo con il Machbet tra le mani, pensai che quella "minaccia" potesse proprio essere rivolta a me.
Nella tragedia, invece, era rivolta a Macbeth, dalle tre streghe del "the foul is fair end the fair is foul" (cavolo, non immaginavo di ricordare persino una seconda frase del Machbet! Mi sa che lo sforzo mnemonico mi causerà il suicidio di qualcuno dei miei pochi e desaparecidos neuroni).
La perdita del sonno era una punizione che Macbeth doveva subire per la sua avidità. Chiariamoci: lui era uno buono. E' che c'era la moglie (sempre 'ste donne in mezzo) che si era messa strane idee in testa. La "sgualdrina" (di cui non mi sovviene il nome, e perciò per comodità ci rivolgeremo in seguito a lei con il termine "sgualdrina") si era messa in testa che Macbeth dovesse assolutamente diventare Re. E a Macbeth non gliene fregava niente del trono...all'inizio! Ma poi la "sgualdrina" lo convinse e da li iniziano tutta una serie di delitti compiuti da Macbeth per far fuori tutti i contendenti al trono. E Macbeth da buono diventa cattivo...per colpa, lo ripetiamo, della moglie "sgualdrina".
Ebbene. Io problemi di insonnia li ho sempre avuti. Però non ho mai tramato per "fottere" il trono del Re, nè ho una "sgualdrina" accanto che mi metta strane idee in testa.
Ma allora, perchè anche io devo subire lo "sleep no more" delle streghe?
Vabbè, alla fine Machbet a forza di non dormire Re ci è diventato. Che però, se dobbiamo dirla tutta, bisogna convenire che ci voleva poco a diventare Re dopo aver "seccato" tutti quanti. E' come se io mi metto a fare fuori tutti gli italiani: rimango l'unico italiano sulla faccia della Terra e a quel punto che ci vuole a diventare Primo Ministro! Anzi, mi spingo oltre: sarebbe facile persino farmi eleggere Miss Italia!
E insomma. Da questo post avrete capito che stanotte (anche stanotte) non riesco a prendere sonno. Il che mi dispiace perchè domani mattina sveglia presto (tra 5 ore) per andare in piscina...
Se mi addormento in acqua chi di voi viene a salvarmi?
Ma...secondo voi...anche se non tramerò mai contro nessuno, queste nottate insonni mi aiuteranno ad aumentare il mio "score" per diventare Primo Ministro? Vabbè, ho capito: c'ho più possibilità di diventare "Miss Italia"!

giovedì 3 maggio 2007

STURM und DRANG

Eh si...mi ci voleva proprio un nuovo blog. Differente dall'altro, però! Ci sono tanti pensieri, tante idee e sensazioni che è un peccato farle svanire nel nulla. Soprattutto la notte, quando non riesco a dormire (e capita spesso) perchè qualcosa di geniale mi sta passando per la testa. No, i miei pensieri non possono cadere nell'oblio dell'alba.
STURM und DRANG. Perchè questo titolo al blog? La disperazione starà "piovendo" nei vostri volti "silvani" perchè starete pensando che ho intenzione di ammorbarvi con la letteratura e la filosofia.
Vi tranquillizzo. Il titolo del blog solo in via mediata fa riferimento al romanticismo tedesco.
STURM und DRANG è il nome di una squadra di calcetto, fondata da me e da altri miei amici del quartiere, che è salita alla ribalta nella seconda metà degli anni '90 nella periferia di Roma est, tra l'Alessandrino, Centocelle, Quarticciolo e Tortreteste.
Un nome "inventato" all'ultimo secondo, quando l'organizzatore del torneo di calcetto dell'oratorio ci pressava per trovare un nome alla squadra sennò non ci avrebbe iscritti al torneo.
Non ci veniva in mente niente, e quello del torneo continuava a pressarci: "Allora, qual'è il nome della squadra?"
"STURM und DRANG", rispondo io, tra gli sguardi increduli dei miei compagni di squadra e dell'organizzatore.
Tutti i loro occhi mi ponevano la stessa domanda: "che diavolo significa STRUMM-TRALLALLA'...insomma quella cosa che hai detto?".
STURM und DRANG. Cosa significa lo avrebbero capito tutti, dopo averci visto scendere in campo. Lo avrebbero capito i miei compagni, quello che organizzava il torneo, gli avversari, e persino io.
Sulla carta eravamo spacciati. Tutti erano convinti che saremmo usciti da ogni partita umiliati e con"le ossa rotte".
Ma non fu così, perchè noi non rimanevamo fermi ad aspettare che l'avversario ci umiliasse e ci spezzasse le ossa. Noi giocavamo con IMPETO e ASSALTO. STURM und DRANG!
Quella squadra si è "estinta" con l'arrivo del nuovo millenio. Ma tuttora, le persone che ci hanno visti giocare, ricordano bene cosa significano quelle strane parole. Persone che probabilmente non hanno mai sentito parlare del romanticismo tedesco. Ma che si ricordano di un gruppetto di ragazzini di periferia che non stavano ad aspettare che l'avversario li umiliasse e li facesse uscire dal campo con "le ossa rotte".
STURM und DRANG. E' questo l'atteggiamento che vorrei poter avere sempre nella vita. Ed è un peccato che proprio io, a causa di recenti disavventure, mi sia dimenticato cosa significa STURM und DRANG. E' il caso che mi rinfresco un attimo la memoria.
Non starò mai ad aspettare che la vita mi umili e mi faccia uscir furoi con "le ossa rotte".
STURM und DRANG