Detta così, sembrerebbe rivolta a Roberto Saviano.
Lo scrittore di Gomorra alcuni giorni fa ha manifestato l’intenzione di abbandonare l’Italia.
E giù a proclami: raccolte firme in favore di Saviano, gruppi su facebook, e tantissimi giornali a dedicargli la prima pagina.
Ma stavolta, no. Questa frase non è dedicata a lui.
Napoli ha perso uno dei suoi figli prediletti.
E questo figlio prediletto,stavolta, è un altro 28enne. Non è Saviano.
Lucio P. se n’è andato via. Ha abbandonato Napoli.
Manco fosse un “africano metropolitano”, ha deciso che vivrà in un “altopiano” nella periferia “di Milano” (non me ne vogliano “La Scelta”, ma le case del centro costano troppo, e Lucio non se le può permettere!).
Lucio P. si è trasferito a Milano.
Napoli ha perso uno dei suoi figli prediletti.
Nessuno ha raccolto firme in favore di Lucio, per farlo restare. Pare anzi, che già da anni fossero stati costituiti dei comitati (gli antesignani dei “gazebo” di Forza Italia) che raccoglievano firme, appositamente per cacciarlo. E una firmetta l’ho messa anche io…
Stessa indifferenza dal popolo di facebook: a Lucio, nessuno gli ha dedicato un gruppo! Ad essere onesti, se ne fossimo stati capaci, lo avremmo fatto. E il titolo sarebbe stato: “L’Italia agli italiani e Lucio P. fuori dall’Italia”.
Per non parlare poi dei giornali: ce ne fosse stato almeno uno (ci saremmo accontentati anche solo di un giornale locale) a dedicargli un misero trafiletto!
Persino noi, suoi amici da una vita, abbiamo appreso la notizia per caso…
Manco a potergli organizzare la festa d’addio (con spranghe e bastoni).
Napoli ha perso uno dei suoi figli prediletti.
Uno che appena il Napoli vinceva una partita nel precampionato, già si cuciva lo scudetto sulla maglietta. E l’ultima volta che lo fece, una decina d’anni fa, il Napoli retrocesse in B.
Uno che si era iscritto a scuola di mimo. Ma da lì lo cacciarono perché dicevano che parlava.
Ma Lucio non era uno che faceva solo parole.
Perché, diciamocela tutta, caro Saviano: chi non sarebbe capace di scrivere un libro in cui si denunciano le responsabilità della Camorra, anche sullo smaltimento dei rifiuti?
Ma la verità è un’altra. E cioè che in pochi fanno qualcosa di veramente concreto per risolvere il problema dell’immondizia a Napoli.
Lucio lo ha fatto: da quando se n’è andato lui, per le strade di Napoli, c'è un sacco d’immondizia in meno (un sacco bello grosso, e per di più deambulante! Se tutta l'immondizia di Napoli facesse come lui, quella città diventerebbe davvero pulitissima...).
Napoli ha perso uno dei suoi figli prediletti.
E non è la solita fuga di cervelli. Perché Lucio, il cervello non ce l’aveva, non ce l’ha mai avuto. Lui del cervello non sapeva proprio che farsene.
Lui le cose complicate, non le voleva, non lo riguardavano. Lui era uno semplice.
Lo facevi contento con poco: la partita di beach volley alle sei della sera (se eravamo stanchi, al limite si ripiegava sul “sette si schiaccia”), l’uscita “per fare la pizza” (che gliel’avrò detto almeno una ventina di volte, che io la pizza non l’andavo a fare – mica so’ un cuoco – ma andavo a mangiarmela), e la passeggiata in piazzetta dopo cena.
Ed era uno che sugli spalti, non aveva nulla da invidiare a “il ragazzo della curva B”: Lucio P. era un esempio di fair-play!
Quando allo stadio gli urlavano “forza Vesuvio” o “Lavali col foco”, non se la prendeva: l’eruzione non sarebbe mai arrivata fino al Vomero, lui era salvo comunque!
E quindi, sempre forza Napoli. Forza il sole, il mare, la pizza, il Vesuvio (che se tanto erutta, a Lucio non lo piglia), il mandolino e … la “monnezza”.
Si, pure forza “monnezza”, perché anche quella è di Napoli. E quindi forza anche a lei! E caro Lucio, dimmi: anche forza disoccupazione?
Napoli ha perso uno dei suoi figli prediletti.
“E chi se ne frega del piccolo” napoletano del Vomero? “Chi se ne fotte di questo"Lucio P.? "Adesso fate una cosa: spegnetela pure questa radio. Voltatevi pure dall’altra parte, tanto si sa come vanno a finire queste cose. Si sa che niente può cambiare…”
E allora, cara Napoli, “nun fa la stupida stasera”: tieniti pure il tuo sole, il tuo mare, la tua pizza, il tuo Vesuvio (che se erutta, tanto a Lucio non lo beccavi prima, figurati adesso che sta a Milano), la tua monnezza. Tieniti pure la tua disoccupazione.
Ma ricordati sempre una cosa:
Napoli, hai perso uno dei tuoi figli prediletti!!!