venerdì 31 ottobre 2008

Napoli ha perso uno dei suoi figli prediletti

Napoli ha perso uno dei suoi figli prediletti.
Detta così, sembrerebbe rivolta a Roberto Saviano.
Lo scrittore di Gomorra alcuni giorni fa ha manifestato l’intenzione di abbandonare l’Italia.
E giù a proclami: raccolte firme in favore di Saviano, gruppi su facebook, e tantissimi giornali a dedicargli la prima pagina.
Ma stavolta, no. Questa frase non è dedicata a lui.
Napoli ha perso uno dei suoi figli prediletti.
E questo figlio prediletto,stavolta, è un altro 28enne. Non è Saviano.
Lucio P. se n’è andato via. Ha abbandonato Napoli.
Manco fosse un “africano metropolitano”, ha deciso che vivrà in un “altopiano” nella periferia “di Milano” (non me ne vogliano “La Scelta”, ma le case del centro costano troppo, e Lucio non se le può permettere!).
Lucio P. si è trasferito a Milano.
Napoli ha perso uno dei suoi figli prediletti.
Nessuno ha raccolto firme in favore di Lucio, per farlo restare. Pare anzi, che già da anni fossero stati costituiti dei comitati (gli antesignani dei “gazebo” di Forza Italia) che raccoglievano firme, appositamente per cacciarlo. E una firmetta l’ho messa anche io…
Stessa indifferenza dal popolo di facebook: a Lucio, nessuno gli ha dedicato un gruppo! Ad essere onesti, se ne fossimo stati capaci, lo avremmo fatto. E il titolo sarebbe stato: “L’Italia agli italiani e Lucio P. fuori dall’Italia”.
Per non parlare poi dei giornali: ce ne fosse stato almeno uno (ci saremmo accontentati anche solo di un giornale locale) a dedicargli un misero trafiletto!
Persino noi, suoi amici da una vita, abbiamo appreso la notizia per caso…
Manco a potergli organizzare la festa d’addio (con spranghe e bastoni).
Napoli ha perso uno dei suoi figli prediletti.
Uno che appena il Napoli vinceva una partita nel precampionato, già si cuciva lo scudetto sulla maglietta. E l’ultima volta che lo fece, una decina d’anni fa, il Napoli retrocesse in B.
Uno che si era iscritto a scuola di mimo. Ma da lì lo cacciarono perché dicevano che parlava.
Ma Lucio non era uno che faceva solo parole.
Perché, diciamocela tutta, caro Saviano: chi non sarebbe capace di scrivere un libro in cui si denunciano le responsabilità della Camorra, anche sullo smaltimento dei rifiuti?
Ma la verità è un’altra. E cioè che in pochi fanno qualcosa di veramente concreto per risolvere il problema dell’immondizia a Napoli.
Lucio lo ha fatto: da quando se n’è andato lui, per le strade di Napoli, c'è un sacco d’immondizia in meno (un sacco bello grosso, e per di più deambulante! Se tutta l'immondizia di Napoli facesse come lui, quella città diventerebbe davvero pulitissima...).
Napoli ha perso uno dei suoi figli prediletti.
E non è la solita fuga di cervelli. Perché Lucio, il cervello non ce l’aveva, non ce l’ha mai avuto. Lui del cervello non sapeva proprio che farsene.
Lui le cose complicate, non le voleva, non lo riguardavano. Lui era uno semplice.
Lo facevi contento con poco: la partita di beach volley alle sei della sera (se eravamo stanchi, al limite si ripiegava sul “sette si schiaccia”), l’uscita “per fare la pizza” (che gliel’avrò detto almeno una ventina di volte, che io la pizza non l’andavo a fare – mica so’ un cuoco – ma andavo a mangiarmela), e la passeggiata in piazzetta dopo cena.
Ed era uno che sugli spalti, non aveva nulla da invidiare a “il ragazzo della curva B”: Lucio P. era un esempio di fair-play!
Quando allo stadio gli urlavano “forza Vesuvio” o “Lavali col foco”, non se la prendeva: l’eruzione non sarebbe mai arrivata fino al Vomero, lui era salvo comunque!
E quindi, sempre forza Napoli. Forza il sole, il mare, la pizza, il Vesuvio (che se tanto erutta, a Lucio non lo piglia), il mandolino e … la “monnezza”.
Si, pure forza “monnezza”, perché anche quella è di Napoli. E quindi forza anche a lei! E caro Lucio, dimmi: anche forza disoccupazione?
Napoli ha perso uno dei suoi figli prediletti.
E chi se ne frega del piccolo” napoletano del Vomero? “Chi se ne fotte di questo"Lucio P.? "Adesso fate una cosa: spegnetela pure questa radio. Voltatevi pure dall’altra parte, tanto si sa come vanno a finire queste cose. Si sa che niente può cambiare…
E allora, cara Napoli, “nun fa la stupida stasera”: tieniti pure il tuo sole, il tuo mare, la tua pizza, il tuo Vesuvio (che se erutta, tanto a Lucio non lo beccavi prima, figurati adesso che sta a Milano), la tua monnezza. Tieniti pure la tua disoccupazione.
Ma ricordati sempre una cosa:
Napoli, hai perso uno dei tuoi figli prediletti!!!
...e nemmeno te ne sei accorta...

domenica 5 ottobre 2008

L'homo ridens

Mi ritorna in mente un insegnamento della mia Prof. di lettere del liceo: i classici vanno sempre studiati, perchè ci aiutano a capire l'animo umano. Cambiano i tempi, ma l'animo umano è sempre lo stesso, immutabile, sempre mosso dalle stesse passioni.
I sentimenti che proviamo noi, sono gli stessi che provavano anche gli antichi romani... siamo insomma "solo la copia di mille riassunti" (Samuele Bersani...chi è più classico di lui?).
Va da sè, che le nostre ansie, i nostri problemi, già sono stati affrontati precedentemente da altri. Che sono stati talmente bravi da formulare delle soluzioni, e generosi da metterle per iscritto, ad uso e consumo dei posteri!
Ecco perchè dobbiamo soffermarci sui classici: corsi e ricorsi storici, tutto è già accaduto, tutto è già stato risolto...e addirittura messo per iscritto! E allora, vogliamo andare a vedere quanto meno che soluzione è stata proposta?
Cari lettori, voi vi sareste fatti convincere da questa motivazione?
Io a quei tempi non l'avevo bevuta.
La Prof. mica era scema: aveva notato che ogni volta che attaccava a spiegare Catullo, la classe si esibiva in scene di "straordinaria" follia, che prima o poi sarebbero culminate in un suicidio collettivo.
E così, ecco che cercava scappatoie: problemi di cuore (e chi non ne ha, a 16 anni!)? Non serve rivolgersi a Stranamore (All you need is Love), leggete Catullo, troverete la soluzione!!!
Che poi, a dire il vero, se leggevi Catullo, potevi trarne un unico insegnamento: le corna non hanno nè spazio, nè tempo.
Altro che immutabilità dell'animo umano!!!
Ma devo dire, che dopo quello che ho visto alcuni giorni fà, mi sono ricreduto.
I classici, qualche cosa l'azzeccavano...
Un detto su tutti: Risum abundat in ore stultorum (il riso abbonda sulla bocca degli stolti)...
Vero, verissimo...
L'altro giorno ho incontrato un homo ridens, e devo dire che era proprio uno "stultus".
Ma concentriamoci un attimo sulla definizione!
Dicesi homo ridens, colui che quando parlano gli altri, non riesce propio a trattenere ridolini di scherno. Si comporta così per darsi un tono: l'homo ridens infatti è presuntuoso e snob (nell'accezione latina del termine, e cioè "sine nobilitate").
Poi appena è il suo turno di parlare, reclama tutta l'attenzione possibile, per poi rivelarsi un vero e proprio bluf: appena apre bocca, da sfoggio di tutta la sua ignoranza e infimità!
Ok, ma quali sono i rimedi contro l'homo ridens? Come ci si comporta al suo cospetto?
Mi sono ricordato dell'insegnamento della Prof. e ho cercato "rifugio" nei classici.
C'è un passo del Satyricon di Petronio, nel quale uno dei personaggi si trova a "fronteggiare" un homo ridens...vediamo cosa gli dice:
"Che c'è da ridere, deficiente? ... Una testa di rapa che sbeffeggia gli altri! Un vagabondo, un brutto ceffo che non vale il suo piscio. Insomma, se gli orino addosso non sa nemmeno darsela a gambe. Maledetta miseria, non sono mica uno che si incazza facile, ma la gente molle se la mangiano i vermi! E ride, lui! Ma che avrà mai da ridere?" (Satyricon, 57).
Evidentemente, non solo l'animo umano è immutabile, non solo i sentimenti sono sempre gli stessi, e le corna non hanno limiti nè di spazio nè di tempo.
Anche l'homo ridens è sempre esistito!
E sono sempre esistite anche le parole con le quali invitarlo a star zitto.
Già E-S-I-S-T-E-V-A-N-O, bisognava solo andarle a cercare!
Morale della favola: se incontrate un homo ridens, armatevi di Satyricon!
Recitategli quei versi che vi ho indicato con la stessa solennità con la quale si declama la formula di un potentissimo incantesimo!
Non vi illudete: non c'è magia che possa far cambiare testa al Ridolino!
Ma volete mettere la soddisfazione...

venerdì 12 settembre 2008

Bitch on the bitch...

Qui in Italia va tutto a puttane.
E allora, hanno pensato davvero che fosse necessario il ddl Carfagna: così in Italia non va più a puttane niente!
"Siamo un paese solido", ha detto Silvio...
Niente più prostitute per le strade. Nè in generale in luogo aperto al pubblico.
Se così è, possono continuare ad esercitare quelle signorine che agiscono in luogo pubblico, ma al chiuso, tipo la Gregoraci e la Monsè, che "lavoravano" alla Farnesina.
Il che mi sembra pure giusto: se bloccano la prostituzione all'interno delle Istituzioni, come fa Silvio a far cadere il prossimo governo di sinistra?
Ma il fatto che il ddl porti il nome della Carfagna, ha davvero del comico!
Prima dell'estate, si vociferava che da intecettazioni (protamente distrutte) di telefonate intercorse tra la Carfagna e Berlusconi, fosse emerso che la Ministra, avesse praticato del sesso orale all'uccello del Cavaliere.
E il Ministero delle Pari Opportunità fosse il compenso per il servizio reso (bè, se la deve cavare bene con i volatili)!
Sicuramente sono voci di maligni.
Ma se così non fosse, ritorniamo al solito problema italiano: il conflitto di interessi!
Con questa legge, la Carfagna, che ha licenziato il ddl, potrebbe continuare ad esercitare.
Con l'uccello del Premier o con altri uccelli!
Ma vabbè, direte voi...è facile ascoltare i maligni.
Quelli che dicono cattiverie su quella povera ragazza.
Paladina della Pari Opportunità...
...ma anche dei camionisti!
Il calendario della Carfagna, dopo la sua nomina a Ministra, ha fatto il giro del mondo.
E, come al solito, ci hanno preso per il culo!
Ma ci sentiamo di spezzare una lancia in favore della paladina del volatile.
La politica era davvero il suo destino! Come non notare la spinta democratica che ha animato le sue iniziative "editoriali"? Se con il vostro uccello non ci gioca la Carfagna, lei vi mette a disposizione gli strumenti per giocarci, sempre, anche da soli!
Questa si che è democrazia!
Ma allora...
allora...
cos'è quella dichiarazione della Ministra?
"Provo orrore per chi vende il proprio corpo".
Ma perchè, la Carfagna che faceva? Posare nuda per un calendario, non è vendere il proprio corpo?
L'unica differenza è che chi lo vende per strada, guadagna pochi spicci, chi lo vende su un calendario, invece, guadagna bene.
E nel caso della Carfagna, col calendario, è pure riuscita a diventare Ministro....
Più proficuo e orribile di questo!?!?!

giovedì 28 agosto 2008

Supereroi?

Ammaliato dal richiamo delle Sirene (sempre loro di mezzo) sono andato alla ricerca del mio "quarto d'ora di celebrità" su Facebook. Inutile dire che non l'ho trovato: Facebook non fa per me! E allora, eccomi di nuovo qui, dopo tanto, troppo, tempo.
Ricomincio da qui.
A volte penso che per superare difficoltà insormontabili, dovrei essere un Supereroe. Tipo Batman o Superman.
Bella la vita del Supereroe! Ti fai i cavoli tuoi, e poi, ad una certa, quando vedi il segnale proveniente dalla Torre di Gotham, ti metti la calzamaglia, e sfrecci a tutta birra sulla Bat-mobile. Oppure, avvistato un pericolo, da dentro una cabina del telefono, ti tiri via giacca e cravatta, e spunta la tua "ESSE" sul petto.
Ma siamo davvero sicuri che questi Supereroi, calati nella nostra quotidianità continuerebbero ad essere "Super", o quanto meno "Eroi"?
Batman, al posto mio, avrebbe poco da fare il fico. Roma non è come Gotham City: qui rimarrebbe bloccato nel traffico della tangenziale, dovrebbe rispettare i limiti di velocità, i semafori, stare attento a non incappare in qualche ZTL (io mi sa che l'altro giorno ho pure preso una multa)... Batman, a Roma, non sfreccerebbe!
Probabilmente, dopo un paio d'ore preferirebbe prendere la metro (proprio come me) o, al limite, venderebbe la Bat mobile per comprarsi un Bat-motorino !
Superman, sarebbe peggio ancora. Lui la macchina non ce l'ha, visto che (ma non lo dite in giro) l'hanno bocciato ben 5 volte all'esame di guida. Alla fine ha deciso che sarebbe stato più facile imparare a volare. Ma con i tempi che corrono, Clark Kent, regolarmente iscritto all'albo dei giornalisti, non se la passerebbe bene! Avrebbe un lavoro precario, che lo impegnerebbe 25 ore al giorno, con una paga da fame. Gli passerebbe la voglia di volare da un capo all'altro della città a cattuare malviventi..
E allora, se neanche un Supereroe saprebbe fare meglio di me, è meglio che la smetto di pensare e che inizio ad impegnarmi per superare tutte quelle difficoltà che al momento mi sembrano insormontabili!
D'altronde, di questo avviso era anche Julio Velasco, quando nel 1995 andò ospite alla trasmissione "il Laureato", condotta da Chiambretti e Paolo Rossi.
Rivolgendosi ad una platea di giovani universitari, consigliò ai presenti di porsi sempre degli obiettivi irraggiungibili. E di lottare giorno e notte per realizzarli. "Vedrete" - disse - "che così facendo realizzerete tutti i vostri sogni, anche quelli che vi sembrano più irrealizzabili".
E allora, mi preparo a lottare di giorno e di notte.
Ringrazio tutte le persone che in mia assenza sono passate a far visita a questo blog.
Vi lascio con il video di "Win in the end", tratto da uno dei miei film preferiti di quando ero piccolo:"Teen- Wolf" (in italiano, "Voglia di vincere").
I'm gonna win in the end!

mercoledì 16 luglio 2008

Al Billionaire non hanno la biblioteca. Aiutiamoli!

Cari riders della blogsfera, sono qui per darvi una notizia sensazionale, di quelle che ti stacchi la lingua così poi nemmeno puoi leccarti le ferite (Pali e Dispari): è estate, riapre il Billionaire di Flavio Briatore!!!
Che culo, direte voi!!!
Non sono mai stato troppo mondano. Fino a qualche anno fa, nemmeno sapevo cosa fosse il Billionaire, nè avrei voluto saperlo.
Ma mi incuriosì molto una dichiarazione di Diliberto, il quale intervistato dalla Bignardi disse che lui al Billionaire ci sarebbe andato, caso mai, imbottito di tritolo...
E che sarà mai, una nuova intifada contro il Billionaire? Tutta questa importanza!!!
Ma non finisce qui, visto che alcuni giorni prima sui giornali era apparsa una dichiarazione di un ex Ministro, Giovanna Melandri, la quale in una sua dichiarazione aveva negato di aver mai messo piede al Billionaire. La Melandri al Billionaire? Roba da querela!!!
E invece no, visto che la ex Ministra fu smentita da una foto apparsa su vari giornali, che la ritraevano mentre faceva un "balletto" nel locale di Briatore.
Evidentemente c'è una certa interscambiabilità dei ruoli, tra Ministra e ballerina: la Melandri, Minista, fa il balletto da Briatore. La Carfagna, ballerina (e calendarina) fa la Ministra nel Governo Berlusconi. Tutto torna, no?
Quando ho saputo della Melandri, mi sono cadure le braccia e ho pensato che fosse il caso che si ritirasse a vita privata. Mi ricordo che in una edizione del Grande Fratello, la Melandri aveva fatto recapitare dentro la casa dei libri, per ovviare alla vergognosa ignoranza dei concorrenti.
E tra Grande Fratello e Billionaire c'è una linea di continuità che fa paura: il target è lo stesso.
Pura apparenza, esteriorità senza contenuti, spreco, ignoranza.
E allora, perchè non recapitare (non dico il tritolo alla Diliberto) ma quanto meno dei libri al Billionaire?
Lancio una proposta a tutti i (pochi) lettori di questo blog, ma nella speranza che anche altre persone vorranno partecipare all'iniziativa: creiamo la biblioteca del Billionaire!!!
Ho fatto un giro sul sito del locale: hanno il ristorante, la disconteca, ma la biblioteca, no!!!
Allora, la proposta sarebbe questa: scrivete una mail al Billionaire è consigliate l'acquisto di un libro (possibilmente il vostro libro preferito). Ciò servirà ad ovviare (seppur solo in parte) al bassissimo livello culturale di gran parte della clientela del locale (ricordiamoci che ricchezza spesso non fa rima con cultura...e infatti Briatore non mi sembra uno scienziato), e soprattutto a far sì che la prossima volta che la Melandri vi si recherà, non sia costretta a cimentarsi in balletti (per quello preferiamo la Carfagna) ma possa rifugiarsi in biblioteca. Mandate la mail al seguente indirizzo: nicola.parente@billionairelife.com (è l'indirizzo e-mail segnalato per i contatti).
Allora, vogliamo dare una mano a Briatore a creare una biblioteca per i suoi clienti?
Ps: io sono indeciso se consigliargli "Il Conte di Montecristo" o "Oceano Mare". Ci penserò nei prossimi giorni e poi manderò la mail. Voi che libri consigliereste?

lunedì 7 luglio 2008

L'uscita perfetta

Da una puntata di Zelig di qualche anno fa, avevo tratto un insegnamento davvero prezioso. Un comico, di cui non ricordo il nome, rivelò che per uscire la sera - e rimorchiare tante tipe - l'ideale era essere in tre.
Se esci da solo, infatti, le ragazze pensano che sei uno sfigato. E quindi non combini niente.
Se esci in due, pensano che siete due omosessuali. E, di nuovo, non combini niente.
Invece se si esce in tre, cambia tutto: infatti le ragazze rimangono spiazzate, non se l'aspettano, sono addirittura incuriosite: "quelli sono in tre!!! Non è uno e quindi non è uno sfigato, non sono in due, quindi non sono omosessuali... ma allora, cosa sono? Andiamo, andiamo!!!".
Insomma, volete rimorchiare? Cari ragazzi, uscite a gruppi di tre!
E così ho fatto la scorsa domenica sera. Sono andato con due miei amici a Trastevere. Uscita in tre, tre ragazzi diretti a Trastevere. Bè, meglio di così...
Ma giunto sul posto, e resomi conto, visto l'andazzo, che non avremmo fatto colpo su nessuna tipa, mi sono ricordato della parte finale dell'insegnamento del comico di Zelig: non serve uscire in tre, se dei tre, due sono omosessuali, e l'altro è uno sfigato.
Mentre mi sovveniva questo monito terribile, ho fissato i miei compagni di uscita. E non ho potuto non notare che effettivamente, una retro-espressione da omosessuali, ce l'avevano.
Vuoi vedere che le ragazze di Trastevere, li stanno scambiando per due omosessuali?
E se loro sono gli omosessuali, io chi sono, lo sfigato? No, no, questo no, la faccia da sfigato non ce l'ho io, assolutamente...la faccia da sfigato ce l'ha.... ce l'ha....
ecco, quello del tavolino accanto! Quello ha veramente la faccia da sfigato!
Per un attimo, la visione di quello che stava al tavolino accanto mi ha tranquillizzato: quello ha la faccia da sfigato, non io!
(anche se, a pensarci bene, per trovare un prototipo di sfigato non c'era bisogno di gettare l'occhio al tavolino accanto! I miei compagni di uscita, oltre alla faccia da froci, avevano anche la faccia da sfigati...e come puoi pensare di andare al rimorchio con tali esseri bi-fronti!!!)
Ma la cosa che è degna di nota, è che anche quello che stava al tavolino accanto, lo sfigato, applicava la "regola del 3", visto che era in compagnia di altre due persone.
Due froci? NOOOOOOOO!!!!
Due STRAFICHE!!!
Quello, con la faccia da sfigato, stava in compagnia di due strafiche, io invece in compagnia di due omosessuali!
E che ci fa quello in compagnia di quelle due? Dovremmo fare a scambio di tavolino, io e lui...così, tanto per ricreare la situazione oggetto del monito del comico: l'uscita in tre, dove due sono froci, e il terzo è uno sfigato! Lui starebbe benissimo al mio posto!
Invece no. Io mi sono dovuto tenere i due omosessuali. Lui, lo sfigato, le due strafiche!
Manco a parlarne di uno scambio in un'ottica redistributiva: io ti do un gay (tanto ne ho uno di riserva), tu mi dai una strafica (tanto ne hai un'atra).
Morale della favola: se vuoi due strafiche, assumi un'espressione da sfigato...
E in ogni caso non portarti appresso due omosessuali che c'hanno la faccia da sfigati. In tal caso, meglio uscire da solo!

domenica 29 giugno 2008

Il bandito e il campione

Finale dell'Europeo alle porte. Dedichiamo il post di oggi a Oliver Neuville, numero 10 della nazionale tedesca.
Perchè, tra i tanti calciatori che domani saranno protagonisti nella finale, dedicare un post proprio a Neuville, che nemmeno giocherà dal primo minuto, e che forse nemmeno entrerà in campo (in tutto l'europeo avrà giocato si e no una decina di minuti nella seconda partita)?
Ebbene, la scelta non è casuale: Oliver Neuville, io l'ho conosciuto di persona, da bambini giocavamo a pallone insieme.
Oliver è nato in Svizzera. A Locarno. E questo è quanto io sapevo di lui, tanto che lo chiamavo "svizzerino", perchè svizzero e di statura minuta.
Suo padre è tedesco, e sua madre italiana, di Filadelfia, un paesino della Calabria, in provincia di Vibo Valenzia (poche anime, ma 4 campanili). Ed è proprio li, a Filadelfia, che l'ho conosciuto una ventina di anni fa. In uno di quei tanti pomeriggi monotoni e tutti uguali, nei quali al tagliarsi le vene c'è solo un'alternativa: andare a giocara a calcio al campo di pallone. E a me, che ero più piccolo, mi facevano giocare solo se c'era Oliver, perchè era l'unico che mi si prendeva in squadra. E poi. Poi me lo sono perso. L'estate del 1992 fu l'ultima volta che lo vidi. Forse nemmeno ci andavo più a giocare al campo, avevo altre cose per la testa. E Oliver?
Sparito per sempre?
Non proprio. Estate 2002: finale mondiale Brasile-Germania. Telefona a casa mio zio che mi dice di tifare Germania, visto che tra le sue fila c'era una mia vecchia conoscenza...
Chi sarà mai?
Oliver Neuville!
Il cognome "Neuville" lo avevo sentito spesso nel corso degli anni. Sapevo che c'era un calciatore tedesco, un attaccante, che giocava nel Bayern Leverkusen, e che si chiamava Neuville. Ma non avrei mai immaginato che quel Neuville, fosse Oliver, lo "svizzerino".
E' che da ragazzino gli amici li chiami per nome, spesso nemmeno sai come fanno di cognome.
E' bastata un'inquadratura durante gli inni nazionali per riconoscerlo. Era lui.
E da allora, seguo il mio ex compagno di squadra in TV, ogni volta che gioca la Germania. Insomma, sembra la storia del "bandito e il campione".
Questi i motivi per cui domani, io tiferò per la Germania. Caro allenatore tedesco, mi raccomando, non fare scherzi. Hai tenuto Oliver in panchina tutto l'europeo, domani devi farlo giocare assolutamente.
Ecco a voi un video preso da You Tube nel quale sono riportati alcuni gol della carriera di Oliver Neuville.


Forza Germania, forza Oliver Neuville

domenica 22 giugno 2008

Considerazioni a margine dell'Europeo (appena concluso per l'Italia)

Finisce qui! Una brutta Italia esce dall'Europeo contro la Spagna, senza mai aver visto la palla (erano 80 anni che l'Italia non perdeva contro la Spagna...questo si che è entrare nella storia)!
La delusione dei tifosi azzurri si taglia a fette: roba che ci puoi preparare i panini per domani a pranzo. Tanti panini, naturalmente!
I più delusi però erano i presentatori di una trasmissione su 7 Gold, un'emittente, credo, esclusivamente regionale, che ha avuto il coraggio di "raccattarsi" Biscardi, dopo che lo avevano cacciato "dall'etere" in seguito a Calciopoli (o Moggiopoli, che dir si voglia).
E così, siccome la notte è ancora troppo giovane per cadere tra le braccia di Morfeo, sono rimasto davanti alla TV ad ascoltare i "Biscardi & CO".
Tra i "CO", c'era anche Daniele Capezzone che, come è risaputo, non capisce un cazzo di politica! Sono rimasto ad ascoltarlo in queste vesti "calcistiche" e posso affermare, senza pregiudizi di alcuna sorta, che Capezzone non capisce un cazzo nemmeno di calcio!
Ma le notizie non sono queste: l'Italia non passa il turno? La Spagna ha giocato meglio, è giusto così! Capezzone non capisce un cazzo di niente? Anche questo era auspicabile!
La notizia, è che oggi ho incontrato mia cugina poco più che trentenne, la quale mi ha confidato che lei si farebbe l'intera nazionale di calcio olandese. Mi direte voi, care lettrici, che effettivamente, nella nazionale olandese c'è qualche biondino che merita...
Ma mia cugina non si riferiva all'attuale nazionale olandese, ma a quella di qualche anno fa. In particolare, il suo preferito è .... Edgard Davids!?!?!
Edgard Davids sembra una scimmia....
E mia cugina se lo farebbe...
Se mia cugina la porto allo zoo, che mi combina, mi stupra gli orango?

mercoledì 18 giugno 2008

Rivoltosi o rivoltanti?

Continuo ad essere stanco, deluso, scocciato. Rivoluzionario, no! Quello ancora no! E' che pure le rivoluzioni, non è che si fanno mai da soli. Non ce n'è una nella storia, fatta da una sola persona, serve un gruppo.
Un gruppo c'era. O meglio, avrebbe dovuto esserci. Ma non basta nemmeno quello: "there'll be no safety in numbers", non è il numero che fa la differenza.
Perchè è chiaro se hai radunato un gruppo di faggiani o di fenicotteri, certo non puoi pretendere di fare la rivoluzione! Al massimo apri uno zoo.
Serve un gruppo di rivoltosi! Gente che sia stanca di questo sistema, di questo modo di fare. Gente che voglia cambiare. E invece, io ho intorno a me un gruppo di monete: tutti con la "doppia faccia". Gente che frontalmente dice una cosa, e che appena si rigira, dice l'opposto! Non è un gruppo di rivoltosi, sono solo rivoltanti...

mercoledì 11 giugno 2008

Neutralizzate Salvatore Bagni. O almeno, azzittitelo!

Impazzano le critiche alla nazionale di Donadoni, dopo la disfatta di lunedì scorso. Ne abbiamo sentite davvero tante, tutte, a dire il vero, poco costruttive.
La maggior parte degli addetti ha ritenuto il CT azzurro il primo responsabile della disfatta. In particolare: doveva far giocare Del Piero, Grosso e De Rossi. Gambizzare Ambrosini, e internare Materazzi.
A mio avviso, queste sono critiche che non tengono in debita considerazione i fatti. Che non indagano le cause degli effetti. E allora, a cosa dobbiamo la sconfitta di lunedì?
In primis, Nomina sunt consequentia rerum!
Lo dicevano i latini (o Manzoni?), e quindi è vero!
I nomi sono le conseguenze delle cose!
E allora, se il nostro CT si chiama Dona-doni, potete pretendere che la nostra difesa non faccia regali all'avversario? Questa, vedete, è una critica costruttiva, non quelle che fanno i giornalisti!
Altra critica, davvero costruttiva: il problema, quello vero, non è che doveva giocare questo o quel giocatore!
Il fatto è che, fino a quando si continuerà a schierare Salvatore Bagni alla telecronaca, non si va da nessuna parte! E' come quando al mondiale del '98 schieravano Del Piero al posto di Baggio!
E chi schieri al posto di Bagni? Una nuova staffetta, stavolta alla radiocronaca?
Qualsiasi altra persona. Metteteci chi volete ma togliete Bagni!
E mi veniva da ridere l'altra sera. Gli olandesi che ci "suonavano", e lui che diceva che erano vecchi, stanchi, che non avrebbero retto... Che non correvano, che non avevano giocatori fortissimi, e tante tante altre cazzate. Che a sentirlo, mi sono chiesto se a lui gli stavano facendo vedere un'altra partita!
E meno male che quelli non si reggevano in piedi (secondo Bagni), sennò, invece di 3 a 0, quanto avremmo perso, 7 a 0?
Insomma, serve poco sbattere Ambrosini e Materazzi in panchina nella prossima partita. Finchè ci si ostina a schierare Bagni alla radiocronaca non si va da nessuna parte!
Cari lettori, una piccola aggiunta in questo post: finalmente è apparso su You Tube il filmato con la telecronaca di Salvatore Bagni, nella partita Olanda-Italia. Riascoltiamo insieme le più salienti perle di saggezza del cronista... Che rincoglionito!!!

venerdì 30 maggio 2008

Un malinteso

Non me ne fregava assolutamente niente di quel convegno. Non sapevo nè di cosa trattasse, nè mi interessava saperlo. "Vado là" - mi sono detto - "cerco di incontrare quella persona, e poi chissà..."
Chissà che sia la volta buona che anche per me, si aprono le porte del "paradiso". Solito inferno, invece.
E che avrei dovuto aspettarmi da uno così? Me lo immaginavo snob. Terribilmente arrogante. Ignorante! E difatti! Come lo descrivi uno che ti da appuntamento alle 17:30, e poi verso le 18:30 ti dice che non viene. Che non se ne fa niente.
E ormai ero li. Dall'altra parte di Roma!
Il Convegno era organizzato dalla Camera dei Comuni (o qualcosa del genere) ed erano stati invitati a partecipare tutti assessori d'Italia.
Ma di ciò me ne sono accorto solo dopo... solo quando a causa di un malinteso hanno pensato che fossi un assessore anche io, e mi stavano scortando nemmeno tra il pubblico (composto da assessori), ma sul palco dei relatori.
Come dicevo, tutta colpa di un malinteso: appena sono entrato nell'aula, la prima domanda che mi hanno fatto è stata la seguente: "di che comune è?". Mi avevano scambiato per un assessore. Io ho risposto, senza sapere a cosa si riferissero, che ero del Comune di Roma. Sono nato a Roma, vivo a Roma, che avrei dovuto dirgli, che ero del Comune di Milano?
E quelli stavano proprio aspettando un emissario del Sindaco, e hanno creduto che fossi io.
Un emissario in borghese, di quelli che vengono a controllare che tutto vada per il meglio. Di quelli che se sgarri, cazzi tuoi!
E così, eccovi i miei 15 minuti di popolarità: tutti servili al massimo, hanno iniziato a correre intorno a me con una frenesia che non ho visto nemmeno negli studi legali dove ho lavorato. Pensavano di avere un VIP tra le mani: "la microfoniamo subito"...mi dice una.
E che dovevo fare? Io appena vedo un microfono mi prende la sindrome dello Show-man! Passati radiofonici che lasciano il segno...
E così mi stavano accompagnando sul palco, pronti tutti a cedermi la parola. Cosa avrei detto alla platea di assessori? Forse che avevo appuntamento con un tipo snob. Uno arrogante. E sicuramente anche ingnorante. Perchè arroganza e ignoranza vanno a braccetto. Sempre!
E poi, che altro? Che alla fin fine, tra quel tipo e tutti loro, non è che notassi chissà quale differenza? Ma arriva quella ragazza, quella che mi aveva fissato l'appuntamento con lo snob.
Sbroglia l'equivoco, e tranquillizza tutti: non sono l'emisssario del Sindaco.
Un paio di assessori di qualche sperduto Comune, si erano presi anche il mio numero. Appena scoperto il malinteso, uno l'ha cancellato, davanti a me. Se non sei almeno il vice-sindaco di Roma, mica l'assessore allo sport del Comune di Vattelappesca, si interessa a te.
L'altro invece non l'ha cancellato subito. Se lo sara tenuto per farmi scherzi telefonici (oggi mi ha telefonato uno che cercava un certo Paolo...)
Tutto finisce così. Il resto sono solo discordi inutili di assessori che non facevano altro che reclamare altri finanziamenti pubblici. Vogliono altri soldi. Nostri soldi.
Avevo 50 centesimi a portata di mano. Dite che avrei dovuto tirarglieli?

giovedì 22 maggio 2008

Miopia avanza

Camminavo sovrapensieri dalle parti di Piazza di Spagna, quando ad un certo punto ho notato che una ragazza mi stava fissando da dentro una vetrina.
Sogno o son desto?
Pizzicotto. Decisamente desto! Ma troppo lontano.
Meglio avvicinarmi per ammirare meglio la mia "ammiratrice".
Mi avvicino.
Sempre più vicino...
ma...
possibile?
Mi avvicino ancora un pò...
e...
cosa?
Un manichino? Quella ragazza, non è una ragazza, è un manichino!
Mi sa che mi è aumentata la miopia...

domenica 18 maggio 2008

Arriverò a Roma...malgrado voi!!!

Il problema dei ragazzi italiani? La totale mancanza di progettualità! Non c'è ambizione, non c'è intraprendenza... niente di niente! Tutto è continua attesa che la manna scenda dal cielo!
Io gliel'ho spiegato: "la manna non scenderà dal cielo. Dovremo andarcela a prendere"!
Occhi iniettati di delirante follia, forse li ho convinti! Parte pure l'applauso!
"Grazie grazie, non merito ciò, allora, chi è dentro, e chi è fuori?"
Tutti zitti!
Come nei cartoni, quando quello dice: "i volontari facciano un passo avanti". E tutti fanno un passo indietro.
E insomma, pare che anche stavolta andrà così. Ho presentato un progetto, che mai e poi mai verrà realizzato. Un progetto al quale tutti avevano aderito. Ma quando si è giunti al dunque, quando bisognava iniziare a scalare il cielo per andarsi a prendere la manna, tutti un passo indietro.
Povera Italia! Se continueremo di questo passo, qui non cambierà assolutamente niente!
Oggi pomeriggio ascoltavo "Bomba o non bomba", di Venditti...e mi ero quasi "gasato". L'inizio di quella canzone, sembrava un incoraggiamento: "Partirono in due, ed erano abbastanza"!
Ci avevo creduto: non c'è mica bisogno di essere in tanti. Anche se siamo solo in due, faremo ugualmente grandi cose. Saremo abbastanza!
In serata ho incontrato il secondo, quello che doveva partire con me. E ho dedotto una cosa:
mi sa, che siamo uno e mezzo...
e BOMBA SU BOMBA, bomba su bomba, ARRIVERO' A ROMA, a Roma...
MALGRADO VOI???

lunedì 5 maggio 2008

Happy birthday



Ci sono eventi che vanno festeggiati (possibilmente senza ritardo, non come faccio io!) Ebbene, questo blog, lo scorso 3 maggio ha compiuto un anno! Niente male per quella faccia da scheletro che si fuma un sigaro.

Tempo di bilanci? Allora, al di là del contenuto programmatico (e piuttosto "bellicoso") di quel primo post (che scommetto nessuno di voi ha letto!), lo scopo principale di questo blog era quello di creare un circuito di comunicazione con alcuni miei amici (quelli della vita reale) che sono lontani da Roma (qualcuno sta a Napoli, uno a Milano, uno a Potenza, uno in Belgio, e uno svizzero giramondo che sta...in Cina? Bho, non lo so, ma ieri mi è arrivata una sua cartolina dall'Argentina!!! Ehm, sta sempre in giro!)...

Nel corso degli anni (più di venti), con questi personaggi "variegati" abbiamo sperimentato tutti i mezzi di comunicazione possibili per colmare le distanze: inizialmente le lettere e qualche rara telefonata, poi le e-mail, recentemente msn. Casualmente, io ho scoperto il blog. E così ho cercato di infondere anche a loro questa mia nuova passione, e usufruire di un ulteriore strumento di comunicazione. I risultati in realtà non sono stati soddisfacenti. Due dei miei amici "lontani", sulla mia scia hanno creato anch'essi un blog. Uno, il blog "Mondo di Pazzi" (di Lucio, la "chiavica" del gruppo), è stato creato e lì è morto, visto che non è mai stato scritto un post. L'altro "Il Tempio della Fenice", contiene sì dei post... ma l'autore (il mio amico Daniele), nell'intento di diffondere la pratica buddista, non ha ritenuto importante consentire ai lettori di commentare (un blog senza commenti? E che roba è?!?!).

Alla fine la conclusione è questa: sono stato il Jack Skeleton della situazione, quello che si era messo in testa di portare la festa del Natale nella città di Halloween...

E il paradosso è totale! Infatti, nessuno dei miei amici "lontani" legge questo blog, che nelle mie intenzioni era stato creato proprio per loro! E così continuiamo ad andare avanti con e-mail, msn, talvolta viaggi... ma i blog non partono!

Alla fine, mi sono convinto di questo: la blogger-mania non si esporta! La devi scoprire da te, e devi farla tua! Punto.

Comunque al di là del fallimento dello scopo principale, un successo c'è! Attraverso questo blog ho potuto "venire in contatto" con tante persone, sia lontane che vicine. Contatti che talvolta non si sono limitati alla rete, ma proseguiti anche nella vita reale.

Ed è a tutti voi che voglio esprimere il più sincero ringraziamento per il tempo libero che decidete di "sprecare" a leggere i miei post, per tutti i commenti che postate, per gli sms che talvota inviate sul mio cell. Ma soprattutto per i continui inviti che mi rivolgete alla partecipazione ai raduni blogger! Possiamo dirlo: la rete non la percepiamo come una protezione per chi si sente insicuro, bensì come una modalità per amplificare le proprie possibilità di comunicazione e di socializzazione.

E allora, sarebbe bello poter conoscere e incontrare tutti! Chissà, magari piano piano!

Un saluto a tutti e...continuate a seguirci!

martedì 29 aprile 2008

Salvate le coccinelle!!!

C'è poco da fare: certe scelte ti condizionano la vita. La tua, quelle delle persone che ti sono accanto...ma talvolta anche quelle che ti sono lontane. Anche lontane anni luce!
Io glielo avevo detto 10 anni fa, a quel verme viscido e strisciante: "Giurisprudenza non fa per te. Vai a fare Zoologia...come zoologo ti ci vedo bene! Già mi immagino la tua tesi sulle modalità di riproduzione delle coccinelle"...
Lui, una delle persone più vili e infime che ho conosciuto in vita mia, - e per questo lo chiamiamo "verme viscido e strisciante"- mi aveva risposto che la zoologia non studiava le coccinelle!
"Vedi" - ribattevo io - "già sei avvantaggiato, sai che la zoologia non studia le coccinelle (ma sei sicuro???), saresti un ottimo zoologo".
E lui no! Il verme viscido e strisciate, dopo aver tentato invano il concorso a medicina, volle iscriversi a Giurisprudenza. Perchè proprio nell'ultimo anno di liceo si era messo con una - viscida e infima come lui - che voleva fare Odontoiatria.
E mi direte voi, che c'entra Giurisprudenza con Odontoiatria?
C'entra...perchè la "vermessa", tentò il concorso a Odontoiatria ma non lo passò. E così lei decise che entrambi (verme e vermessa) si sarebbero iscritti a Giurisprudenza.
Lui, il verme, era scettico all'inizio. Forse pensava che veramente fossero più interessanti le coccinelle!
Ma mica poteva contraddire la vermessa!
Scelte (anzi, "non scelte") che si pagano! Si perchè, prima o poi, tra due viscidi, va a finir male. E finisce male, quando ormai è troppo tardi per tornare indietro.
Finisce sempre male a pochi esami dalla fine dell'Università, quando tu, verme, stai preparando la tesi in diritto della navigazione, e pensi che sarebbe stata più adatta a te una tesi sulla riproduzione delle coccinelle.
E mentre pensi questo, ecco che la vermessa ti lascia!
Caro mio, sei stato un pollo! Hai assunto sembianze mitologiche ormai: metà verme e metà pollo. Non avresti mai fatto Giurisprudenza, se la vermessa non avesse deciso per te!
Se la vermessa non avesse deciso per te, milioni di coccinelle, a quest'ora, saprebbero come riprodursi!
E soprattutto...io, che dopo il liceo pensavo di averti tolto dalle palle (visto che tu hai optato per l'altra Università, quella "più facile"), l'altro giorno non ti avrei incontrato a spasso per il Tribunale.
Insomma, di nuovo tu tra le palle? Come 10 anni fa? Tutta colpa della vermessa!
Morale della favola: se conoscete un verme viscido e schifoso, che vi dice che se non passa il test a medicina, si fa convincere dalla vermessa, che a sua volta non ha passato il test a odontoiatria, a segnarsi a Giurisprudenza, fermatelo! Ricordategli che le coccinelle hanno bisogno di lui...
Grazie! A nome di tutte le coccinelle del pianeta.... ma anche a nome mio!

martedì 22 aprile 2008

La Birra "ACQUAGASSATA"

Non scorderò facilmente quello che è successo lo scorso venerdì, quando mi sono recato ad assistere ad un convegno che si teneva dalle parti di Via Ostiense. In certi convegni, non dovrebbero prevedere la pausa pranzo, se nei dintorni, nei bar, vendono dei tramezzini così schifosi!
Si, lo scorso venerdì ho mangiato il tramezzino più schifoso della mia vita!
Ma l'oggetto di questo post, non vuole essere il tramezzino schifoso.
Ammettiamo che quel tramezzino fosse stato assolutamente buonissimo, il migliore mai mangiato in vita mia.
In effetti, se fosse stato buonissimo, magari invece di uno ne avrei mangiati due. Anche tre. Esageriamo: quattro. Ma non oltre! E difatti, anche se una cosa è buona, se ne abusi, alla fine ti disgusta.
E allora...
Ma come cavolo fanno quei belgi maledetti a farsi fuori 13 birre (minimo) a serata?
Lo ammetto: la birra belga è più buona della nostra. Lì ho assaggiato birra di tutti i generi e a tutti i gusti: persino la birra alla ciliegia, e al quella alla pesca ('na macedonia de birra, insomma).
Ma te ne prendi una, due. Al massimo tre... Poi ti ricordi che devi tornare a casa, e quindi la smetti!
E invece quelli no! Gli danno giù come dannati! E se tu sei con loro, non puoi rifiutarti, devi bere, sennò passi per asociale.
In Belgio, la socialità delle persone si misura in bicchieri (bicchieroni) di birra. Non esiste la concezione dell'uscire per fare due chiacchiere, ma quella dell'uscire solo per bere. Poi, se ci scappano due chiacchiere, il belga si sforza (lui non vorrebbe!), ma l'importante è bere!
E così, vacci con la prima birra! Il meccanismo è strano. Infatti, appena il tuo bicchiere è prosciugato, arriva subito il cameriere per prendere una nuova ordinazione. Pare che c'ha il radar!
E così ordini. Sei seduto da una un quarto d'ora, e arriva una seconda birra.
Poi una terza...
Subito una quarta...
Puntuale, allo scoccare dell'ultima goccia, si presenta il cameriere.
E allora, per variare, cambi birra: chiedi il Kriek, la birra alla ciliegia.
Buonissima, non c'è che dire. Ma non fai in tempo a gustartela, che nel giro di 5 minuti i tuoi "compagni di bevuta" si sono già fatti fuori la loro birra, e attendono ansiosi (ma anche un pò incazzati) che tu finisca la tua perchè vogliono ordinarne un'altra.
Ti adegui, e ti stracanni in frettissima la birra alla ciliegia.
Ri-arriva il cameriere...
Facendo due calcoli (anche se la matematica non è il mio forte), mi accorgo che sono nel locale da meno di due ore, e già ho "seccato" 5 birre.
"For me it's enough!", dico al cameriere...
Quello mi guarda male.
E Fortunè mi dice: "prendi qualcosa da bere, sennò facciamo una figura di merda".
Ok...birra numero 6: quella all'albicocca...
Arriva. Tempo 10 minuti, e il ritmo delle spugne belghe mi impone di farla fuori in 10 minuti...
6 birre in due ore e mezzo...un record...
I miei compagni di tavolo, iniziano a dare i numeri....
Birra numero 7...io mi arrendo e prendo una coca cola....
Mi guardano strano: "Coke is not an alcoholic drink"!
E io rispondo: "Maybe here in Belgium! But in Italy there is a new kind of Coke that is alcoholic" (trad: forse in Belgio! Ma in Italia c'è un nuovo tipo di Coca-Cola che è alcolica)...
Fortunatamente 'sti belgi si bevono di tutto e quindi si sono bevuti pure 'sta cazzata!
Giro numero 8:ordino una fanta. Naturalmente ho detto che anche quella era alcolica.
Round 9: un belga mi invita a provare la Duvel, una birra che ha una 40ina di gradi, e che fa pure schifo (l'unica birra belga che mi fa schifo)... Io prendo tempo! E lo invito io, prima di farci la Duvel, ad assaggiare una birra che in Italia va tanto, la birra più alcolica che abbiamo in Italia!
Gli prometto che la Duvel la prendiamo al prossimo giro...
Lui mi segue...ordino al cameriere due bicchieri d'acqua minerale...
Il tipo era talmente ubriaco, che non si è accorto che la bevanda che gli stavo facendo bere, era comunissima acqua! E mi ha anche chiesto che marca era, così l'avrebbe presa nuovamente.
"ACQUAGASSATA"...gli dico io! La marca è "ACQUAGASSATA".
E lui ripeteva "AUAKAZATHA"? No, no, "ACQUAGASSATA", pronuncia meglio!?!?!?
"AKKAGAZZASA"... Vabbè, stamme bene...aspetta che te lo scrivo "A-C-Q-U-A-G-A-S-S-A-T-A". E lui "AGUAGASsssSSSaaaAAATA"?!?!? E che cazzo, manco leggere sai!!!
Alla decima birra, il compagno di bevute che mi stava davanti, inizia a parlarmi in fiammingo. Gli avevo detto che non parlavo (e non capivo una parola) di fiammingo, ma tra i fumi dell'alcol (e dell' "AGUAGAZZATA", o come preferite pronunciarla) non ci stava pensando. Io naturalmente annuivo. Senza capirci una mazza, ma annuivo!
Insomma, sono arrivati a 17 birre... Di cui, solo un paio, di quelle bevute da loro, erano della nota marca italiana "ACQUAGASSATA".
Io ho terminato il mio score (facendo il record di birre in una notte), a quota 7 birre, 2 coche (alcoliche), una fanta (alcolica anch'essa, naturalmente), e 7 birre di marca "ACQUAGASSATA".
Insomma, io non riuscivo a stargli dietro con i bicchieri d'acqua....
Morale della favola: se vi trovate in Belgio, in compagnia di belgi, non fatevi intimorire dai loro immensi boccali di birra! Tanto dopo un paio di ore di bevute "a garganella" iniziano a non capirci più niente, e quindi potete fargli bere pure l'acqua minerale, che tanto non se ne accorgono. In ogni caso, bevete pure la birra belga, ma se andate a seguire i convegni dalle parti dell'Ostiense, non mangiate i tramezzini, che fanno schifo!

lunedì 14 aprile 2008

Quel parchetto "carino"...


Oh tu lettore! Mi ti immagino, comodamente seduto sulla sedia del tuo PC mentre "stravaccato" pensi: "però, carino 'sto parchetto"! E si fa presto a dire - o a pensare - "carino 'sto parchetto", per te, che non ci sei mai stato!

Ehssì, perchè quello è stato l'incipit della sfiga...il primo colpo, ma quello assestato bene. Quel parchetto - che voi "stravaccati" considerate "carino" - si trova in Belgio.

E' una storia lunga, da spiegare in poche righe, anzi una è anche troppa: in Belgio la gente non esce di casa. Sembra che abbiano paura di uscire (e difatti, se ci fate caso, il parchetto, seppur "carino" è totalmente deserto...)

Ma io mica sono belga, e così, pure se sto in Belgio, esco e pure tanto, visto che sto in vacanza!

E vi pare che vedo un parchetto "carino" e non vado a farmi un giro?

E fin qui, non fa una piega!

Ma la piega, arriva presto, e ha due gambe, due braccia, una testa (ma senza cervello)...e fa come mestiere il custode del "parchetto carino"!

Qualsiasi custode di un parco, prima di chiuderlo, farebbe un giro per verificare se ci sono ancora persone dentro. Ma non il custode pirla, che chiude il parco e se ne fotte!

Avrà pensato: "tanto siamo in Belgio, stanno tutti chiusi in casa...chiudo 'sto parco di merda e vado anche io, come tutti gli altri a rimpinzarmi di birra"...

E se c'è qualcuno ancora dentro, 'sti cazzi!

Ecco, quel qualcuno, ero io. Io e Fortunè eravano nel parco! Capito custode di merda??? Io e Fortunè siamo ancora nel parco!!! Come si dice V-A-F-F-A-N-C-U-L-O in fiammingo?

E così che si può fare? Urlare? No, tanto non c'è nessuno per strada!

E allora only one solution: SCAVALCARE...

Ci arrampichiamo su un cancellone che sarà alto 2 metri e mezzo...giunti in cima, è tempo di lanciarsi! Come sarà l'atterraggio?

Nomina sunt consequentiae rerum ... (lo diceva la Prof. d'Italiano, forse mentre spiegava i Promessi Sposi)...

E così, se ti chiami Fortunè, Fortunato, Fortunello, o Cascosempreinpiedi, stai pur certo che il tuo atterraggio sarà ottimale!

Se hai un altro nome, invece, è meglio che cerchi una panchina e ti rassegni a trascorrere la notte nel parco!

Io di nome non faccio Fortunello... e se mi lancio, anche se casco in piedi, non è detto che non mi faccio male!

Mi lancio è...I feel like I can fly...

Ma sfortunatamente ho "feel" male, e quindi all'impatto con il terreno ho sentito un TAC...

Morale della favola: se sei in Belgio, meglio se non esci di casa. Se proprio vuoi uscire di casa, non andare nel parco. Se proprio vieni attratto da quel parco "carino" e pensi che sia un peccato non andarci a fare due passi - e a quel punto, mio caro, sei tu che te la cerchi - ricordati, prima di entrare di sopprimere il custode. Sennò quello ti chiude dentro!

lunedì 7 aprile 2008

Back from Belgium

Back from Belgium! Tanto per iniziare, un saluto al pilota dell'aereo che mi ha riportato a casa sano e salvo! Un appunto, però: la prossima volta, prima di partire, non ti guardare "Top Gun", che a te fa uno strano effetto, e a me poi, durante il volo, mi viene il mal di mare (manco fossi a bordo di una nave!).
Detto questo, per chi fosse curioso quanto meno di vedermi in versione "radio", eccomi in tutto il mio "splendore"...Il mio slogan? "Meno pubblicità e più umanità"! Difatti, la questione non è più quella che si poneva 3 anni fa, quando quella radio aveva aperto...
Non mi chiedo più se sono io che "innesco" le canzoni, o se sono le canzoni che "innescano" me.
Ormai, si sa, è la pubblicità che "innesca" tutto, canzoni, speaker, direttore della radio, pubblico..
TUTTO!
E allora basta! Voglio più umanità!
E invece, al mio ritorno a Roma, è proprio quella che mi è mancata!
Una sfiga improvvisa e imprevista, si è manifestata su tutti i fronti, proprio in questi due giorni:
- mi è arrivata una lettera che mi "invita" a pagare il contributo annuale di 75 Euro per l'iscrizione all'albo;
- ho preso una storta e mi fa male il ginocchio (e già ho pagato in palestra i mesi di aprile, maggio e giugno);
- ieri un tizio mi aveva chiamato per invitarmi ad uscire con lui e una nostra comune amica (bona), la quale portava le amiche. Oggi sono andato all'appuntamento, e c'era solo il tizio, le ragazze avevano dato forfait. Lui lo aveva saputo già da un pò, ma non mi ha detto niente pensando che sarebbe stato ugualmente piacevole vederci noi due. A me di vedere lui non me ne fregava niente: io andavo all'appuntamento solo per vedere la ragazza (bona) e conoscere le sue amiche (che non si sa mai);
- in Belgio avevo girato con la macchinetta digitale un video, appositamente per metterlo sul blog. NON VEDEVO L'ORA DI METTERLO SUL BLOG! Ieri, nonostante vari tentativi, il mio blog si è rifiutato di caricarlo! (il video dura 7 minuti, forse non me lo carica perchè è troppo lungo? Si accettano sufferimenti tecnici);
- in seguito all'incontro con il tizio di oggi pomeriggio, ho appreso che molto probabilmente una mia proposta per l'organizzazione di un gruppo di studio, verrà rigettata: EVVAIIII;
- a questa ondata improvvisa di sfiga non posso rispondere nemmeno con l'alcol, visto che a causa della mia permanenza in Belgio, sono diventato allergico alla birra;
Uè, famo le corna! E mica se pò campà così! Mandatemi un esorcista!
Guardate che se continua così, me ne torno in Belgio!!!
Per finire, dopo un resoconto di sfighe, è d'obbligo un caro saluto a quelli che sono stati i miei 3 compagni di viaggio in Belgio: quello che vedete a sinistra è Peppe, detto "Pedalò", il quale è molto meno losco di quanto non appaia nella foto (scusa Peppe, ma questa era l'unica foto nella quale c'eravate tutti), quello a destra è Fortunè che, per capirci, è il ragazzo che ha condotto con me il programma alla radio.
Poi, sdraite sul tavole, le patatine fritte, tipiche del Belgio! (mai mangiate patine fritte così buone...ma vale per loro lo stesso discorso della birra: dopo un pò te le sogni pure la notte, e non è piacevole)
Uè, non vi distraete con la foto! Diciamo tutti insieme NO a questa ondata di sfiga che "mi" circonda! Mi raccomando, adesso vado a dormire, e domattina quanto meno voglio svegliarmi senza dolori al ginocchio e con una nuova lettera sulla scrivania nella quale mi comunicano che si sono sbagliati, e che quindi non devo più versare i 75 Euro...
Sennò, prenotatemi un esorcista...
...e anche un aereo di sola andata per il Belgio...

giovedì 27 marzo 2008

Sigarette e cazzate

Il mondo è pieno di cazzari! Le statistiche dicono che ormai sono più dei fumatori.
Colpa del caro-vita: non ha risparmiato davvero nessuno, tranne loro!
Le sigarette aumentano! Dire cazzate invece, è sempre gratis...
E così daglie tutti a dir cazzate!
Ormai è un'epidemia, sei circondato che sembra un assedio. L'assalto a Fort Apache...
Ma dico io...
Ma tutte 'ste cazzate in giro non ci faranno male?
E' che tutti - davvero tutti - si preoccupano del fumo. Ma nessuno delle cazzate!
E così, in qualsiasi luogo pubblico ti trovi, c'è sempre un cartello con sopra scritto "vietato fumare". Ma non ho mai trovato un cartello con scritto sopra "vietato dire cazzate"!
Persino in discoteca e nei locali, se vuoi fumare esci. Le cazzate invece, puoi tranquillamente dirle al tuo posto, in piena libertà...
E se una sigaretta non si rifiuta nemmeno ad un condannato a morte, figuratevi una cazzata!
I peggiori sono però quelli che dicono di non saper rinunciare ad una sigaretta dopo una notte di sesso. Presi da amnesia, questi signori, non ricordano quanto gli è costato arrivare a quella sigaretta post-coito! Quante cazzate hanno dovuto raccontare alla ragazza per portarsela a letto!
E nel fumo di una sigaretta, avvolgono tutte quelle cazzate, che mica spariscono, volteggiano, assumono la forma di graziose nuvolette! Mica te ne liberi così...
Non c'è niente da fare. L'esponenziale crescita di cazzari, non desta le dovute preoccupazioni.
Così, se su ogni pacchetto di sigarette ci sono frasi del tipo "FUMARE FA MALE", "IL FUMO CAUSA IL CANCO", ecc, ecc,
nel kit del perfetto cazzaro non vi è alcuno strumento nel quale sia scritto
"DIRE CAZZATE NUOCE GRAVEMENTE ALLA SALUTE", "LA CAZZATA TI UCCIDE".
Anche perchè non sarebbe vero! Dici una cazzata? Mica ti intossichi te, intossichi chi ti ascolta!
Il cazzaro è "cazzaro", non è "stupido"!
E' un pò come la storia del fumo passivo, che nuoce maggiormente non al fumatore, ma a chi è nei paragi.
La cazzata, sotto questo punto di vista, è quindi persino peggio del fumo passivo. Quello almeno un danno lo causa anche al fumatore.
E allora mi rivolgo a te, "cazzaro passivo"...
Se un cazzaro (attivo) parla con te, tu digli di smettere.
LA CAZZATA UCCIDE ESCLUSIVAMENTE TE.
Al limite, suggerisci al cazzaro di fumarsi una sigaretta...(possibilmente non in tua presenza)
Ps: cari lettori, ci sentiamo tra 8-10 giorni! Le valige sono pronte, aereo aspettami! Destinazione Belgio! Vado a condurre un programma alla radio! Chi fosse interessato ad ascoltarmi (almeno potrete sapere che voce ho), può farlo dall'Italia tramite il sito della radio (cliccate qui) . Andate nello spazio "ascolta live" e selezionate il "player". Insieme al mio friend Fortuné condurrò il programma "Hitaliani siamo noi", che andrà in onda martedì 1 aprile (non è un pesce d'aprile!), dalle ore 19:00 alle ore 20:30. I programmi sono in italiano, quindi...
Seguiteci!

lunedì 17 marzo 2008

Ecce bombo

Dovevamo essere, nelle cose di tutti i giorni, rivoluzionari.
Invece siamo un pò scocciati, delusi, stanchi, ... , ... !
Mi sa che in questo periodo stiamo sbagliando...più o meno tutto!
E se avessimo sbagliato direzione?
Andrebbe riconsiderato il rapporto che abbiamo con il mondo, con il lavoro, con la famiglia.
Con le donne.
Con noi stessi...
Anche quello va rivisto!
Si, mi sa che abbiamo davvero sbagliato direzione!
Io mi sono rotto di gente che alle dieci inizia a fare girotondi. Se si balla non vengo!
E così, l'interrogativo è uno solo: "si nota di più se vengo e me ne sto in disparte o se non vengo per niente"?
Vabbè, sabato la notte me ne vado a Ostia. Mi butto sulla spiaggia e aspetto che al mattino sorga il sole...Sicuramente sorgerà alle mie spalle.
Sarà un segnale, "un invito a capire"...
C'è poco da scherzare, la direzione è quella sbagliata...

sabato 8 marzo 2008

Er Linguetta

Er Linguetta era là, nascosto dietro l'angolo. Tana per er Linguetta!!!
E che volete che ci stesse facendo er Linguetta dietro l'angolo? Aspetta il boss, per leccargli il culo!
Attento boss, dietro l'angolo c'è er Linguetta, ti sta preparando un'imboscata!
Appena passi, ZAAAAC! (Anzi SLUUURP)!
Er Linguetta a leccare il culo del boss non ha rivali!
Colpi di lingua impietosi. A raffica...
L'ultima volta che ho assistito a quello spettacolo, non si era regolato: il boss, dopo l'agguato del Linguetta si vedeva chiaramente che reclamava un bidet.
La saliva del Linguetta gli impastava tutte le chiappe! Era comprensibile che volesse toglierla!
Er Linguetta per fortuna non è affar mio. Uno dei pochi vantaggi dell'essere l'ultima ruota del carro è proprio quella che dopo che hai incrociato il Linguetta non ti serve il bidet.
Questo fino ad oggi.
Infatti, er Linguetta, oggi, dietro l'angolo ci si era piazzato non per il boss. Ma per me!
Era li che si allenava con il lecca-lecca...
Poi passo io, e ....ZAAAAC! (Anzi SLUUURP)!
Voleva che gli consigliassi un libro da leggere.
E mi direte voi: "che c'è di male"!
Vi rispondo io: "non lo conoscete"...
Quella è solo la domanda per rompere il ghiaccio...
E difatti...
Mi si è incollato addosso.
Aveva saputo dei miei recenti successi in campo professionale e voleva congratularsi.
A tutti i costi!
I colpi di lingua del Linguetta sono davvero poderosi. Quando ti avvinghiano non riesci a liberartene...
Sono talmente veloci che manco li vedi. Li senti e basta!
Ma io non mi sono arreso, ho combattuto eroicamente!
Subito ho aperto l'ombrello per proteggermi dalla saliva!
E all'inizo sembrava reggere...
Ma la quantità di saliva era talmente eccessiva, che l'obrello ha ceduto...
Era un ombrello davvero valoroso! Aveva resistito alle peggiori intemperie. Anche agli acquazzoni tropicali.
Ma cos'è un acquazzone tropicale in confronto alla minaccia proveniente dalle ghiandole salivarie del Linguetta!
Nemmeno una diga ferma la saliva del Liguetta!
Supplice, ho guardato il boss! "Salvami", imploravo tra me e me! "Richiamaci entrambi al dovere, tu puoi farlo! Minaccia qualcosa del tipo...se non tornate entrambi al lavoro vi licenzio"...
Ma il boss, vedendo che stavolta il suo culo era salvo, se ne è fottuto!
Meglio lavorare con qualche collaboratore in meno, ma lavorare con il culo asciutto!
Sicuramente avrà pensato questo.
Er Linguetta intanto dilagava.
Ha persino insistito per accompagnarmi a casa! Casualmente aveva la macchina proprio davanti all'uscita...
"Ma no, non posso accettare, ti ringrazio...ma non posso proprio!!"...
"Devi accettare, sennò mi offendo"!
Alla fine mi ha sequestrato costringendomi ad accettare quanto meno un passaggio fino alla Metro.
Nel tragitto ha preteso che gli lasciassi il mio numero di telefono di casa, del cellulare, il numero di fax, l'e-mail e l'msn. (naturalmente glieli ho dati tutti sbagliati)...
E mi ha anche proposto, uno di questi giorni, di andare a pranzo insieme... (ops...sto a dieta!!!)
Boss, boss, per favore, mi licenzia?
La prossima volta, ci penserò due volte prima di svoltare l'angolo!
Cari lettori, ora devo lasciarvi...
Urge un bidet...

martedì 4 marzo 2008

Basta un nonnulla

Come Manfredi nel film "Grandi Magazzini" esce dall'ascensore e dice "anche io compro ai Grandi Magazzini", così io esco su questo blog e vi dico "anche io partecipo al concorso di Baol"...
Il concorso consiste nel mandare a Baol una foto o un disegno sul tema "Basta un nonnulla".
E questo io l'ho fatto!
Ma adesso tocca a voi! Difatti sarà la blogsfera - e quindi voi che leggete - a stabilire chi è il vincitore del concorso esprimendo le vostre preferenze in un commento al post di Baol.
Per ulteriori spiegazioni e per votare, andate sul blog di Baol.
Allora, io dovrei farmi pubblicità e convincervi a votare per la mia foto (che è la numero 13).
Tuttavia non posso negare che tutte le foto pubblicate (e sono in tutto 33) siano particolari e tutte degne di attenzioni (e di voti). Quindi, fate voi!
Ci sono però dei retroscena riguardo alla mia partecipazione al concorso, che proprio non possono essere taciuti (e ciò nella speranza che voi della "Giuria" sarete clementi).
Difatti, una sfiga atroce ha caratterizzato la mia partecipazione al concorso!
Ora vi spiego!
Il limite massimo per spedire le foto era il 28 febbraio. Già avevo in mente che foto scattare. Mi sarei piazzato su Via degli Annibaldi per scattare al tramonto una foto del Colosseo.
Accompagnata dal commento "Se abiti a Roma, basta un nonnulla per scattare una bella foto".
L'avverso destino, tuttavia, ha voluto che sia il 27 che il 28 febbraio, il Sole a Roma avesse deciso di scioperare. Quindi nè è sorto, nè è tramontato.
E proprio in quei giorni, che erano gli ultimi per partecipare al concorso, dovevo fare la foto!
E allora, se il Sole sciopera, come fa a tramontare alle spalle del Colosseo?
Uè, non è che torni in servizio giusto per 10 minuti? In genere quando si sciopera vengono rispettate le fascie di garanzia!!!
Niente da fare. Sciopero non comunicato e senza fascie di garanzia!
Tuttavia non mi sono arreso subito: sono andato ugualmente a Via degli Annibaldi e ho scattato la foto! Eccola...
Questa vista, con il Sole al tramonto è spettacolare...
Ma senza Sole, non mi soddisfa, mi sembra che manchi qualcosa...
All'inizio stavo pensando di mandare questa foto ugualmente, accompagnata dal commento "Se il Sole non esce, basta un nonnulla a mandarti a puttane il concorso del Baol".
Poi, maledicendo lo sciopero inatteso del Sole - magari lo precettano le autorità - ho cambiato idea! Mica potevo dire a voi della "giuria" di immaginare questa foto con il Sole dietro. Che è così che avrei voluto farla, ma che non è mica colpa mia se il Sole proprio in quei giorni non si è fatto vivo! E' un concorso fotografico, non un concorso alle intenzioni!
Quindi, ho optato per un'immagine più comica. Addirittura demenziale! Considerato che per arrivare fino a Via degli Annibaldi ho fatto una bella scarpinata, che poi si è rivelata inutile, ho scelto di mandare questa foto:
"Basta un nonnulla per trovare confort dopo una lunga camminata. Fette al vento!"
Allora, andate sul blog di Baol, e se ritenete questa foto degna del vostro voto, votatela. Sennò, di foto da votare ce ne sono altre 32, quindi non avrete che l'imbarazzo della scelta.
In ogni caso, ricordatevi che avete tempo fino al 10 marzo per votare, quindi affrettatevi!
Ps: i piedi della foto non sono i miei.

sabato 1 marzo 2008

Il cibo del futuro?!?!?!

Oggi il mio occhio curioso è caduto - per poi rialzarsi in fretta, e fuggire a gambe legate (o a pupille legave?) - sulla prima pagina di Repubblica.
C'era un titolino che diceva: "Gli insetti? Sono il cibo del futuro"...
Chissà, magari nell'articolo ti davano anche delle ricette particolari per cucinarli, ma io lo "stomaco" per leggerlo non ce l'ho avuto...
Gli insetti sono il cibo del futuro?
Credo che nel futuro dimagrirò parecchio...
Attento Spider-man, forse vogliono mangiare anche te...

mercoledì 27 febbraio 2008

Chi è nato prima, l'uovo o la gallina?

Vedete, ci ho pensato molto! E sono giunto alla conglusione che qui in Italia, il problema non è che non si trovano mai le risposte giuste alle domande! No, quello è uno stadio successivo!
Il problema è che domande, il più delle volte sono malposte!
"Chi è nato prima, l'uovo o la gallina"?
Ebbene, sono sicuro che tutti quanti voi, almeno una volta nella vita vi siente trovati a dover rispondere a tale domanda.
E se rispondevate "l'uovo", l'obiezione era che uno uovo senza la gallina non viene ad esistenza.
Se rispondevate "la gallina", l'obiezione era che la gallina comunque nasce da un uovo.
E si andava avanti in eterno...
Infatti, il vero problema è che la domanda nasconde un'insidia...
"Chi è nato prima, l'uovo o la gallina"?
Ma scusatemi, e il gallo dove lo vogliamo mettere?
Dalla gallina nasce l'uovo...
E la gallina nasce da un uovo...
Ma in ogni caso, serve un gallo!!!
Pensateci...

giovedì 21 febbraio 2008

Carabinieri...

Capita spesso in Italia, che chi indossa un'uniforme si sente libero di fare qualsiasi cosa. Oggi ero fermo ad un semaforo (ROSSO), quando ho visto una macchina dei Carabinieri che - prepotentemente - se ne sbatteva dello STOP, e si fermava persino oltre alle strisce pedonali...
E allora, io ho tirato fuori la mia macchinetta digitale e ho girato un video, sicurissimo che quella volante, prima che scattasse il verde, si sarebbe mossa di quel millimetro che bastava (visto che era, ripeto, abbondantemente oltre lo stop) per impegnare la carreggiata.
Dico io...
Se il cittadino comune, di fronte a un semaforo ROSSO, si azzardasse a fermarsi ben oltre il semaforo, sulle strisce pedonali, dite che una multa non se la prenderebbe?
Allora, caro Carabiniere che guidavi quella macchina, secondo me, come minimo dovresti cambiare lavoro!
Tu, quando sei in servizio, dovresti quanto meno dare il buon esempio!
E invece no! Pensi che la divisa ti consenta di fare tutto quello che ti pare, sia esso lecito, che illecito...
Non è così! Non deve essere così...
Ecco a voi il video che ho girato (dura una quindicina di secondi, poi è scattato il verde). La musica che sentite in sottofondo è quella della mia autoradio: "it takes a fool to remain sane"...

martedì 19 febbraio 2008

19 febbraio 2002 - 19 febbraio 2008...

19 febbraio 2002. Data "storica"! Tutto a puttane: il mio ginocchio destro, e un anno di Università.
Mi ricordo quel librone rosso, sottolineato fino a pagina 50. E non oltre, per quell'anno...
Forse avevo sbagliato sport! Sarebbe stato consigliabile che so, un corso di uncinetto (che è sempre utile l'uncinetto al giorno d'oggi) e non iscrivermi a boxe thailandese...
Un ginocchio che fa crack! E un legamento, il crociato anteriore, che si spezza in due!
Bè, se mi iscrivevo al corso di uncinetto non sarebbe successo...
Ma ho sempre odiato le analisi e le congetture ex post. Se ti deve dire sfiga, ti dice sfiga e basta! Quando c'è sfiga, non sei al riparo nemmeno al corso di uncinetto!
Anzi, se avessi optato per il corso di uncinetto, dopo il primo giorno di corso si sarebbe letto sul giornale di un uncinetto impazzito che si è lanciato a camicazze contro il collo del suo padrone.
E il sindacato degli uncinetti avrebbe pure plaudito all'iniziativa, rivendicando più diritti per tutti. Anche per gli uncinetti.
E vabbè, crociato rotto! E' andata così...
19 febbraio 2008. Finalmente è tutto risolto. Con il ginocchio faccio tutto quello che facevo prima.
Corro, salto, vado in palestra. Scatto in maniera fulminante quando raggiungo l'autobus che parte senza di me...
Prendo persino a ginocchiate (con il ginocchio che prima era malato) il presidente del sindacato degli uncinetti..
Tra queste due date però c'è stata tanta sofferenza. Un'operazione che lì per lì nemmeno sembra traumatica più di tanto: in tre quarti d'ora ti togli lo sfizio.
Ma poi la riabilitazione è massacrante. Lo è stata persino più di quanto potessi immaginare..
Fare la riabilitazione dopo l'operazione al crociato anteriore significa confrontarsi giorno dopo giorno con il dolore. Significa superarlo...
Superarlo a dentri stretti...
Io ce l'ho fatta, e adesso, nella vita, ci sono davvero poche cose che mi fanno paura...
Quindi, domani vado e mi segno al corso di uncinetto.
Uncinetto pazzo, non ti temo!!!

domenica 17 febbraio 2008

The Gates of Dawn (nuova versione)

Avevo un blog...
Okkei, okkei, starete dicendo "uè guarda che ce l'hai ancora! Noi sennò che stiamo a fare qui!"
Ed è vero! Ma non parlavo di questo blog! Ne avevo un altro...
Diverso da questo!
Questo mi serve per dare sfogo a quanto di assurdamente demenziale mi passi per la testa.
L'altro no!
L'altro, è un blog di approfondimento. Roba seria! O almeno, "roba seria" dovrebbe esserlo nelle mie intenzioni...
Tutto nacque dal fatto che a me piaceva scrivere. Ma che nessuno giornale mi assumeva a condizioni dignitose (una volta in un colloquio, il direttore del giornale, dopo avermi assunto, mi disse che la mia paga sarebbe stata 4 centesimi a riga...Ma VAFF...)
E così, desideroso di poter rappresentare al mondo (anzi, alla blogsfera) tutto quello che mi passava per la testa nel campo politico, economico, culturale, e chi più ne ha più ne metta, decisi di aprire un blog.
E di chiamarlo "The Gates of Dawn"...
Dopo uno scelerato trasloco da una piattaforma all'altra (Kataweb ci ha venduto per meno di 30 denari a Wordpress) quel blog è praticamente finito.
Immaginatevi: avere un blog e non riuscire a inserire nemmeno una immagine o la propria bibliografia!
Tutto finchè l'altra sera, avventurandomi sul sito dell'Espresso, sono andato a curiosare tra i blog. E ho ritrovato quel formato (di Typepad) che avevo abbandonato (anzi, che mi aveva abbandonato).
E quindi, ecco di nuovo il mio blog!
Ho deciso di utilizzare il vecchio nome (The Gates of Dawn). Di mettere dei link con quei post che hanno avuto più successo. Di inserire di nuovo la mia foto in alto a sinistra, proprio dove l'avevo lasciata prima del trasloco. Quella stessa foto che avevo messo un anno fa!
E poi, cliccando su "Chi Sono", veramente si può leggere chi sono!
Insomma, tutto come prima!
Come blog è molto diverso da questo e quindi, molti di voi potranno trovarlo addirittura noioso. Ma se un giorno vi state divertendo troppo, e volete controbilanciare questo gaio stato d'animo, fate un salto sul mio blog "The Gates of Dawn". Se non altro sarà un'occasione per conoscerci meglio!

lunedì 11 febbraio 2008

Camaleontico...

Ho sempre pensato che il Cefrata fosse un tipo "camaleontico"...
Me lo ricordo quelle sere, ai tempi dell'Università: appuntamento a Piazza Venezia, davanti al museo delle cere. Io arrivavo sempre con 5 minuti d'anticipo sull'orario previsto per l'appuntamento, e quando arrivavo, lui già era lì, forse da un quarto d'ora. Immobile, sotto quel palo della luce.
Camaleontico, come dicevo prima.
Sembrava infatti una statua di cera. Una statua di cera, davanti al museo delle cere...
E se ci davamo appuntamento in pizzeria, che sembianze avrebbe assunto? Quelle di una pizza?!?! Che magari, affamato come sarei stato, lo avrei pure addentato..
Scena orripilante: io che nell'aspettativa di mangiare una pizza, addento il Cefrata...
BBBBBBRRRRRRrrrrrrRRRRRRRRRRrrrrrrrrrrRRRRRRrrrrrrrrr
Fortunatamente l'appuntamento non era di fronte a una pizzeria, e il Cefrata, giustamente, davanti al museo delle cere, se ne stava immobile come una statua di cera, sotto il palo della luce!
Evvagli di clacson, di abbaglianti e di doppie freccie...per comunicargli che ero arrivato, per farlo smuovere...anche perchè sotto il calore della luce, temevo che la statua potesse sciogliersi.
E poi, e poi...
E poi, aspettavamo insieme l'arrivo delle ragazze...Che si prendevano sempre "il quarto d'ora accademico". Cioè, loro lo chiamavano così. In realtà, se non avevano mezz'ora almeno di ritardo, non si intravedevano!
Ragazze bellissime! Con orologi sfasati, ma pur sempre bellissime!
E io glielo avevo detto al Cefrata. "Cefrata, lasciale stare quelle ragazze, non fanno per te!"...
E lui no! Camaleontico tra le donne, come sempre, a suo perfetto agio!
Cefrata togliti quella parrucca che sembri un trans. Anzi, sei un trans...
Tra le rovine del Foro romano, di nuovo un consiglio: "Cefrata, le ragazze, lasciale a me. Dammi retta, una volta tanto"...
Ma lui, camaleontico come sempre, tra le rovine del Foro, non mi ascoltava. Camaleontico al punto che mi sembrava di parlare con un sasso.
Time will tell...
E il tempo è passato... E ha detto...
Quelle ragazze non le frequentiamo più...
Ma un ricordo di quelle ragazze, resta!
Ehssssiii, cazzo, un ricordo resta sempre!
E il ricordo in questione, è una multa che il Cefrata si è beccato 3 anni fa.
Proprio quella sera in cui gli avevo detto: "Cefrata, rimani a casa, con le ragazze ci esco io. Da solo".
E invece no. Ha insistito per accompagnarmi. Con la sua macchina.
Alcuni giorni fa gli è arrivata la cartella esattoriale: sono 230 Euro da pagare.
Bel ricordo! Veramente bello...
E il Cefrata, è camaleontico come sempre.
Da bravo praticantuccio avvocatino si è preparato il suo ricorso in opposizione alla multa. E poi ci ha piazzato sopra il mio nome.
"Lo faccio a nome tuo", mi ha detto.
"E perchè? Fallo a nome tuo! Perchè devi usare il mio nome?"- ho protestato!
Poi mi sono ricordato: "è camaleontico, è naturale che se fa un ricorso e io gli sono vicino, lui si sente me".
Ma il problema è questo: il ricorso è fatto malissimo.
Fatto con i piedi. E sopra, c'è scritto il mio nome. Ma io non c'ho messo mano. Insomma, anche se non l'ho fatto io, la figura di merda la faccio io. Tutta.
E gliel'ho pure detto: "Cefrata, questo ricorso fa schifo".
E anche se stavolta non eravamo tra le rovine del Foro, mi sembrava lo stesso di parlare con un sasso.
"E dammi retta una volta tanto, il ricorso è tutto da rifare, così perdi la causa!"
Niente.
Parli con sasso. Parli con Cefrata.
Io a Cefrata gliel'ho detto che il ricorso fa schifo..
E tre anni fa, io a Cefrata glielo avevo detto quella sera di rimanersene a casa...
Cefrata, stattene a casa, stasera! Punto e basta!
Fa pure freschetto...
Eeeetciiiiiiuùùùùùùùùùùùùùùùùùùù
"Cefrata soffiati il naso che fai schifo. Non lo vedi che le ragazze ti guardano male"
Che figure mi fai fare, Cefrata!!!

lunedì 4 febbraio 2008

Il tornello shampista

Italia, paese di shampisti! Infatti, posto che vai shampista che trovi...nel senso, c'è sempre qualcuno che vuole farti una lavata di capo!
A parte i miei capi (che per quanto rompono posso solo dedurre che siano shampisti da almeno 5 generazioni), da un mesetto, c'è qualcuno che in palestra, quotidianamente, non rinuncia a farmi una lavata di capo.
Non tanto l'istruttore (che talvola una bella insaponata non la rifiuta a nessuno), quanto il tornello che è posizionato all'entrata della palestra!
Nella palestra da me, il tornello è uno shampista!
Il tornello è come Cerbero. Ma mentre quest'ultimo sta a guardia del girone dei golosi, il tornello sta a guardia degli spogliatoi.
Se non lo superi nemmeno puoi entrare in palestra!
E ogni giorno stessa storia. Il tornello shampista ti riconosce non appena gli appoggi sopra il dito indice (infatti, per l'iscrizione mi hanno preso le impronte digitali...manco fosse un carcere!!!)
Non appena appoggi il dito, il tornello ti riconosce! Sa chi sei. Sa quando hai pagato il mensile. Sa a che ora arrivi e a che ora te ne vai. Sa quanto pesi. Sa quanta acqua usi per farti la doccia.
...e sa pure se ti sei ricordato di consegnare in segreteria il certificato medico...che avresti dovuto portare entro 10 giorni dall'iscrizione...
E se c'è qualcosa che non va...
il tornello CON TRE GOLE CANINAMENTE LATRA...
Ebbene, del mio certificato medico, dopo un mese dall'iscrizione non vi era ancora traccia...
Il tornello, nella sua onniscenza, non si è mai fatto sfuggire questo particolare, e ogni giorno, appoggiato il dito, iniziava il risciacquo pre-allenamento.
Il tutto amplificato dall'umiliante gentilezza con cui quello stesso tornello si rivolgeva agli altri: i culturisti palestrati armadi a muro, che come lui caninamente latrano quando sollevano 300 chili con un braccio, che fanno la dietina iperproteica, che fanno pure la lampada. E che probabilmente hanno consegnato il certificato medico 5 giorni prima di segnarsi in palestra.
Quelli posizionano il dito, e lui, tutto allegro risponde: "Ciao, benvenuto, buon allenamento".
Ok, caro culturista palestrato armadio a muro, inizia pure il tuo latrante allenamento!
Quando posiziono il dito io, incazzoso, il tornello caninamente latra: "Certificato assente. Ricordati di portare il certificato. ROOOOOOAAAAARRRR".
E non mi fa entrare, finchè la segrataria non gli da il segnale: "a cuccia, tornello, anche oggi hai fatto il tuo shampo".
"Se ne approfitta perchè, non sono grosso come quelli", pensavo io!
Ma vi pare che un fico come me abbia bisogno del certificato medico per andare a fare due esercizietti in palestra. E che deve certificare il medico? Non si vede che sto bene!?!?!
E così, di volta in volta, umiliazioni a seguire. Ogni volta una lavata di capo!
Chi vincerà, l'uomo o il tornello shampista?
Mi ero ingegnato. Avevo studiato un piano per fregarlo: quando sto sotto la doccia chiedo a uno dei tanti culturisti palestrati armadi a muro se mi prestano lo shampo. Appena allungano la mano con lo shampo, gli taglio la mano, e poi uso le sue impronte digitali per fare fesso il tornello. Tanto di mani ne ha due, comunque usando l'altra anche il culturista palestrato armadio a muro e mono-mano sacrificale può entrare in palestra senza che il tornello faccia storie!
Poi un amico, privo di certificato anche lui, mi ha suggerito che non era necessario tagliare tutta la mano, bastava l'indice...
Già, basta tagliare l'indice!!! Anche solo il polpastrello, va benissimo! Basta shampi, tagliamo l'indice!
Ma il mio entusiamo è crollato a picco quando un altro amico, vittima anch'egli di lavate di capo dal tornello perchè paga sempre il mensile con mezza giornata di ritardo, mi ha fatto notare che il mio era un piano suicida.
Infatti se ai culturisti palestati armadi a muro e ambi mani provassi a tagliargli anche solo un unghia, quelli, grossi come sono, mi taglierebbero la testa...
Se non altro, senza testa non potrò più subire shampi dal tornello!
Alla fine è andata così: oggi ho portato il certificato medico. Da domani, lo shampo me lo faccio da solo, mentre faccio la doccia.
Dopo l'allenamento, non prima!
E il tornello, con tre gole caninamente latra. Ma da domani, latra a qualcun'altro...

martedì 22 gennaio 2008

Jack Stomaco di Ferro

Tra un ammasso di fogli che ingombravano (da anni) la mia scrivania, ne ho ritrovato uno che risale ai tempi della tesi. Ma non un foglio qualsiasi, ma la pagina finale, quella dopo la tesi, nella quale vi sono riportati i ringraziamenti.
La redazione della tesi non fu una passeggiata di salute, anzi! L'assistente a cui ero affidato mi rendeva la vita impossibile. E il Prof. se ne fregava.
Quindi io avevo deciso, nell'ultima pagina della tesi, prima dei ringraziamenti, di inserire una specie di pro-memoria al fine di non dimenticare tutto quello che avevo passato.
Un pro-memoria che sbeffeggiava il Prof. e l'assistente, inserito nella tesi, per verificare se era vera quella voce che circolava: che sulle tesi ci puoi scrivere di tutto, tanto non se le leggono nemmeno!
Gli amici, leggendo ciò che avevo intenzione di scrivere, mi convinsero che era il caso di lasciar stare. E difatti, anche se quei due me ne avevano fatte passare di cotte e di crude, ho fatto marcia indietro visto che il rischio non valeva la candela.
Ma siccome ho ritrovato quel foglio, vorrei condividerne il contenuto con tutta la blogsfera.
"Questo lavoro pare finalmente giunto al termine! Non immaginavo che scrivere una tesi sarebbe stata un'esperienza da film Western. Un vero e proprio film Western, dal titolo "il buono, il cattivo e il cattivissimo". Il buono della situazione sono io. Che per quante ne ho dovute mandare giù in questi 7 mesi, l'altro giorno stavo per andare all'anagrafe per cambiare il mio nome e farmi chiamare Jack Stomaco di Ferro! Per quante ne ho mandate giù, infatti, ormai ho lo stomaco di ferro. E i cattivi sono loro. Innanzitutto Pio Culo di Gomma. Mai soprannome fu più azzeccato! Vorrei tanto, dopo la discussione, andarlo a trovare appositamente per prendelo a calci in culo. Ma so benissimo che sarebbe del tutto inutile, visto che, essendo il suo culo di gomma, ogni botta gli rimbalza. Ma Pio Culo di Gomma è soltanto uno scagnozzo. Il vero colpevole è Franco Mani di Merda.
Questi infatti aveva pensato di lavarsene le mani dei miei problemi, affidandomi alle cure di Pio Culo di Gomma...ma è inutile che ti lavi le mani, se le mani le hai di merda, sempre sporche rimangono!
Vorrei ringraziare tutte le persone che mi sono state accanto in questa lotta all'ultima pallottola (mentre sto scrivendo queste pagine, ancora ho una pallottola nel caricatore della pistola...ancora devo spararla, visto che, per quanto manchino una decina di giorni alla laurea, ancora non si sa se mi fanno laureare, a causa della negligenza del Culo di Gomma), in particolare ..."
Seguivano i ringraziamenti.
Rileggere quelle parole, mi fa un certo effetto! Non so voi, ma ci vedo ottimismo! Ardori giovanili! Ero convinto che dopo la discussione, sarebbe stata per me una cavalcata trionfale.
Come se Culo di Gomma e Mani di Merda fossero gli ultimi e unici ostacoli alla mia affermazione.
E invece, a distanza di anni, devo ricredermi...
Cambiano gli ambienti e le circostanze. Ma in ogni luogo di lavoro, incontrerai sempre un Culo di Gomma che ti rende la vita impossibile, e un Mani di Merda che se ne lava le mani (e in questi ultimi anni ho avuto a che fare con gente dalle mani davvero luride)...
Pertanto domani vado all'anagrafe e mi faccio cambiare il nome: d'ora in poi sarò Jack Stomaco di Ferro. Perchè so che davvero ancora tante dovrò ingoiarne...